“Basta parole, pagate i poliziotti”

Stamattina, davanti alla Questura genovese, presidio e volantinaggio del SIAP per il contratto nazionale già scaduto e mai applicato

Genova – È partita ieri da Torino la protesta dei poliziotti iscritti al SIAP, il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, che stanno scendendo in piazza davanti alle questure di tutta Italia per rivendicare il pagamento di “missioni, straordinari, indennità e rimborsi dei buoni pasto”, in ritardo di 15 mesi.
Lo spiega Roberto Traverso, segretario nazionale del sindacato, che punta il dito anche contro il mancato rispetto del contratto, rinnovato lo scorso dicembre per il triennio 2019-2021 ma mai applicato davvero.
“Dopo due anni che la nostra categoria è in prima linea sulla pandemia e ha dato un segnale istituzionale e di democrazia molto importante su tutto il territorio, sarebbe giusto che il governo lasciasse da parte lacci e lacciuoli burocratici e andasse incontro a questa fatidica bollinatura”.
Il problema, infatti, è che l’iter di rinnovo è fermo perchè manca il visto di conformità e copertura che andrebbe apposto dalla Ragioneria generale dello Stato e quindi sono fermi anche gli aumenti previsti già per il 2019.
In parole povere: gli agenti stanno ancora aspettando gli arretrati di un contratto che è ormai scaduto.
“Cambiano i governi ma le promesse restano solo promesse”, si arrabbia Traverso che conclude: “Noi siamo qui per dare un segnale di vicinanza ai cittadini. Ci siamo stati in tempo di pandemia. Ogni giorno ci mettiamo in strada per dare sicurezza ai cittadini. Lo faremo anche oggi con questa guerra che rende tutti più provati dal punto di vista psicologico. Noi ci siamo, ma adesso basta, è ora che ci sia anche il governo che troppo facilmente si dimentica dei poliziotti”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.