Depositati i verbali di due degli ultimi interrogatori. Le conclusioni dei periti arriveranno entro il 30 giugno in vista dell’udienza del 14 luglio
Verbania – L’ipotesi dell’omessa o inadeguata manutenzione torna con forza sotto i riflettori dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Verbania sulla tragedia della funivia del Mottarone dopo il deposito dei verbali di due degli ultimi interrogatori condotti dalla procura. Si tratta di quelli del 7 e del 18 febbraio con Gabriele Tadini, già caposervizio della Funivia, e Federico Samonini, legale rappresentante della Scf Monterosa.
Del resto tra i quesiti che il Gip ha posto fin dall’inizio ai periti incaricati delle analisi tecniche nell’ambito dell’incidente probatorio, quello intorno alle ragioni della rottura della fune traente e alle eventuali connessioni tra l’evento e una insufficienza manutentiva è sempre stato il più rilevante. Perchè se l’ammissione di Tadini circa l’utilizzo dei forchettoni spiega il motivo della mancata entrata in funzione del sistema frenante di emergenza, solo una approfondita verifica tecnica può spiegare la causa scatenante della tragedia, cioè appunto la rottura della fune.
L’attenzione dei magistrati si è concentrata ora su un manicotto lubrificato che avvolgeva il cavo proprio nel punto in cui si è sfibrato per poi tranciarsi e che si trova a pochi centimetri dalla testa fusa. Tadini e Samonini hanno di fatto confermato che, a loro conoscenza, nessuna specifica manutenzione è mai stata effettuata su questo specifico particolare, se non in occasione della sostituzione della testa fusa.
Saranno ora i periti, al lavoro da mesi, che dovranno depositare le loro conclusioni entro il 30 giugno, in vista dell’udienza fissata per il 14 luglio, a chiarire se quella manutenzione andasse o meno eseguita e se la sua mancanza possa aver contribuito alla rottura del cavo che, unita alla disattivazione del freno di emergenza, ha causato la tragica caduta della cabina numero 3, domenica 23 maggio 2021, che si è schiantata al suolo dopo una caduta di oltre 20 metri, causando la morte di 14 persone.
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