L’accusa è quella di attivazione di forniture non richieste
Roma – È legittima la maximulta da oltre 2 milioni di euro inflitta nel 2015 dall’Antitrust ad Eni per pratiche commerciali scorrette nel settore dell’attivazione di forniture non richieste.
L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto dalla multinazionale nel 2016. All’esito di un procedimento avviato su denuncia di alcune associazioni di consumatori e di un consumatore individuale, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato accertò l’illegittimità di alcune pratiche commerciali consistite nell’attivazione di forniture non richieste di energia elettrica e di gas naturale, finalizzate all’acquisizione di clientela domestica e di “micro-imprese” sul “mercato libero”, e nella conclusione, dopo la data del 13 giugno 2014, di contratti a distanza e fuori dai locali commerciali, in violazione dei diritti attribuiti al consumatore.
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