Lungomare Canepa: in attesa del via libera del Ministero per i fondi del Pnrr, continua la fase di progettazione

Piciocchi: “Un’opera importante che abbiamo quotato 40 milioni di euro di finanziamento. L’abbiamo già illustrata al Mims e ho ragione di credere che potremmo ottenerlo”

Genova – Dopo i 2.153.590 euro del Recovery Fund ottenuti per avviare la progettazione della copertura di Lungomare Canepa, ora il Comune di Genova aspetta altri 40 milioni dal Mims per dare il concreto via libera al parco pedonale. “Un’opera importante che abbiamo già illustrato al Ministero e ho ragione di credere che potremmo ottenere il finanziamento”, ha sottolineato l’assessore al Bilancio e Lavori pubblici, Pietro Piciocchi, spiegando che si tratterà “di una struttura lunga 1.200 metri e alta tra i 7 e gli 8 metri” pensata “per dare un grande spazio verde a Sampierdarena” e “non come opera di compensazione per il dislocamento dei depositi chimici”, assicura.

Certo, oltre all’approvazione del Mims che non è ancora arrivata, ci sono delle criticità. Prima “la questione delicata delle fondazioni” dato che per realizzare questo parco urbano multifunzionale sarà necessario scavare in profondità e lì c’è il mare che interferisce.
Poi c’è l’altezza dell’opera. Perchè se da una parte è necessaria per la protezione acustica dell’abitato, dall’altra “bisogna gestire lo spazio tra le case e la copertura, per evitare che le abitazioni si trovino un muro davanti”. Per questo si pensa a un tunnel con zone trasparenti e muri verdi. Ma è ancora tutto da decidere.
Infine c’è la questione del tracciato attuale, “che vorremmo mantenere a tre corsie nelle due direzioni di marcia anche perché sono stati spesi dei soldi pubblici per realizzarlo e non lo smobilitiamo certo dopo così pochi anni”, dice ancora Piciocchi che poi sottolinea che sul tavolo c’era anche “l’ipotesi di restringere le corsie” ma “non la stiamo prendendo in considerazione”.
Insomma, Lungomare Canepa resta una bella gatta da pelare e per questo, conclude l’assessore: “È in corso uno studio molto approfondito che sarà oggetto di ulteriori confronti con il comitato e con il municipio”. Ma il tempo stringe perchè i soldi del Pnrr andranno spesi entro il 2025 e “quindi dobbiamo correre”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.