La bozza di programma è on line da oggi per la consultazione pubblica
Genova – La “stella polare” del programma di Mattia Crucioli, candidato sindaco per la lista “Uniti per la Costituzione”, è l’accoppiata ambiente e salute. Lo ha detto il senatore di Alternativa, stamattina in conferenza stampa, lanciando i suoi dieci punti per Genova. Una bozza di proposte che adesso, dopo aver superato “l’esame dei tecnici” che hanno affiancato la lista come consulenti esterni, passerà al vaglio della consultazione pubblica on line.
La roulette russa dei quartieri genovesi
E parlando di esperti e di salute si parte con Valerio Gennaro, l’epidemiologo che ha coordinato il team di studio dei dati sulla mortalità nei quartieri genovesi dal 2009 al 2020, che ha iniziato la sua relazione con una frecciata velenosa ai pentastellati: “Ringrazio il senatore Crucioli che ha capito che non servono tante stelle ma ne basta una: quella della salute collettiva“. Salute che, a leggere le sue mappe, non se la passa benissimo. Almeno nei quartieri genovesi che da tempo sono “preda delle servitù industriali”, sottolinea Crucioli.
E i dati lo dimostrano. Perchè le zone con le maggiori criticità sono sempre le stesse da vent’anni e anche i nomi si ripetono identici: Cornigliano, Bolzaneto, Rivarolo, Pra’, Multedo.
“I numeri sono a disposizione” spiega l’epidemiologo ma le istituzioni fanno orecchie da mercante e “chi viveva male continua a vivere male. Anzi, nell’ultimo report vediamo che si sono aggiunte popolazioni che prima non erano così tanto problematiche, e penso a Sampierdarena”. Disparità che non sono certamente casuali.
La soluzione? Approfondire lo studio di queste diseguaglianze per cominciare a metterci una pezza. Soprattutto perchè i soldi da spendere non sarebbero molti. Lo dà per certo Gennaro aggiungendo che “i dati che costano di più li abbiamo già. Sono quelli del Comune, della Regione, di Arpal, delle Asl. Un mucchio di dati statistici che aspettano solo di essere letti e usati in modo scientifico – assicura l’epidemiologo -, e cioè mettendo in relazione la mortalità complessiva delle Unità Urbanistiche con i suoi principali determinanti ambientali e socio economici”.
E quindi? “Quindi manca la volontà politica”, risponde Gennaro.
Per questo è qui stamattina, alla presentazione di Crucioli, perchè il senatore sui depositi chimici ci ha già messo la faccia. “Noi siamo gli unici ad avere sul tavolo l’opzione zero”, ha dichiarato e poi ha rilanciato con un progetto che rivisita le competenze della Polizia Municipale: “Abbiamo in mente di far lavorare gli agenti per coordinare Arpal nei monitoraggi ambientali. Ora basta sceriffi”.
Raddoppio della A7: l’endorsement di Crucioli alla “Gronda di Colombo”
“Non servono opere faraoniche, serve l’intelligenza”. Lo ha detto ancora Crucioli parlando dell’idea di infrastrutture condivisa dal suo programma perchè “l’obiettivo – sostiene – non è dire no a prescindere ma dire sì quando è possibile agire con intelligenza”. Il che per Crucioli e i suoi significa prima di tutto lanciare il proprio endorsement al progetto alternativo di raddoppio della A7 elaborato da Luigi Sessarego, l’ideatore dell’adeguamento della viabilità del casello di Genova Aeroporto dopo l’emergenza seguita al crollo del Morandi.
“Si tratta di un progetto nato per liberare la politica dalle contrarietà alla Gronda e per evitare i tempi lunghi che richiederebbe la rielaborazione del progetto”, spiega Sessarego facendo notare che è stato pensato in variante, in modo tale da poter utilizzare una parte dei dati già raccolti e risparmiare sugli oneri di progettazione. “E penso alle indagini geologiche, ad esempio, perchè ci sono alcuni svincoli e una parte del percorso che rimangono uguali all’alternativa di Aspi”.
Di più. “Proprio per la sua natura di variante sarebbe cantierabile da subito, mettendo a punto le alternative in corso d’opera”, tiene a precisare Sessarego che poi sui costi è categorico: “Quello che incide su queste opere sono gli scavi. L’alternativa pensata da me prevede 3milioni e 300.000 m³ di scavi contro gli oltre 4milioni stimati da Autostrade, il che significa che costerà circa il 25% in meno”.
Ricapitoliamo: un progetto meno invasivo, che costa meno, che riesce a separare il traffico cittadino dal resto degli utenti, che mette d’accordo i No Gronda con la politica. Cosa stiamo aspettando? “Che Aspi dia un segno di vita perchè, ad oggi, non mi hanno ancora risposto”. E il tempo stringe, conclude Sessarego: il progetto esecutivo di Autostrade, infatti, “è su un tavolo del Mims che aspetta solo di essere firmato”.
Simona Tarzia
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.