Ancora incerto il numero dei morti: le fonti ufficiali parlano di 80 corpi carbonizzati, secondo la stampa locale sarebbero almeno 100
Lagos – Almeno 80 persone hanno perso la vita in Nigeria per l’esplosione di una raffineria illegale di petrolio, nella foresta di Abaezi. Ma la conta dei morti non è ancora completa.
L’esplosione, si è appreso oggi, è avvenuta venerdì sera in un sito illegale fra gli stati di Rivers e di Imo, nel sud petrolifero del grande Paese africano.
“Abbiamo recuperato almeno 80 corpi carbonizzati e semicarbonizzati sul posto”, ha dichiarato Ifeanyi Nnaji, del Servizio nazionale per la gestione delle emergenze nigeriano (Nema), che ha aggiunto che il bilancio di vittime del disastro potrebbe salire ancora. I giornali locali, infatti, parlano di 100 morti e altre 150 persone con gravi ustioni che sono state portate d’urgenza nei villaggi per essere curate. E di almeno sei veicoli distrutti.
È ancora ricercato il proprietario della raffineria illegale.
Cos’è una raffineria illegale?
La Nigeria è il maggior produttore africano di greggio, un Paese attraversato dai tubi degli oleodotti delle maggiori compagnie petrolifere, compresa l’Eni.
E proprio dalle pipeline gli operai delle raffinerie illegali rubano gli idrocarburi che poi vengono raffinati in stabilimenti improvvisati dove non esistono norme di sicurezza, né per i lavoratori né per l’ambiente.
Si stima che ogni giorno vengano sfruttati illegalmente 200.000 barili di petrolio, il 10% della produzione totale.
Ecco la zona dell’incidente
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta