Oggi l’audizione di sindacati, comitati e presidenti di municipio alla Commissione Trasporti della Camera
Genova – Coltelli affilati, oggi, nel corso dell’audizione alla Camera dei comitati dei quartieri interessati alle manovre di Superba e Carmagnani: Multedo da una parte, che dopo quarant’anni di servitù non vede l’ora di sbolognare i depositi chimici a qualcun altro, e Lungomare Canepa dall’altra, che proprio non ci sta a mettersi in casa un altro insediamento a rischio RIR.
E così capita che Multedo per l’Ambiente, con il suo portavoce Gian Piero Cellerino, accusi in diretta streaming i sampierdarenesi di “diffondere notizie false” sui social media, con tanto di slide che mostra alla presidente della Commissione Trasporti, Raffaella Paita.
La colpa sarebbe quella di ingigantire le dimensioni del nuovo polo petrolchimico, di sviare l’opinione pubblica “per ottenere consensi” mettendo su Facebook un video dell’esplosione al porto di Beirut nel 2020 e di paventare il passaggio di 30 tir al giorno in mezzo alle case.
Tutto falso, dice Cellerino: la differenza tra le dimensioni dei due poli è di 75.000 mq contro 52.000 e la scala usata nelle immagini messe in rete non è corretta, l’esplosione in Libano ha riguardato un deposito incustodito di esplosivi e i tir non passeranno tra le abitazioni perchè ci sarà la nuova sopraelevata portuale legata all’adeguamento del nodo di San Benigno.
Lasciamo a voi le riflessioni sul fatto che 23.000 mq in più non sono proprio una stupidaggine, che a Beirut è saltato in aria un magazzino di nitrato d’ammonio, e che sul nodo di San Benigno Autostrade ha già cambiato il cronoprogramma per il fallimento della ditta Carena, nel 2019.
Detto questo, nel corso dell’audizione il Comitato Multedo per l’Ambiente ha anche messo in dubbio i possibili rischi da esplosione derivati dalla vicinanza al polo petrolchimico: 300 metri, tanta sarebbe la distanza dalle case di Lungomare Canepa, sono un intervallo che metterebbe in sicurezza tutti.
Dice Cellerino: “Nel caso di esplosione, l’irraggiamento a 300 metri non sarebbe un pericolo nemmeno se una persona si sporgesse dalla finestra”. E per dimostrarlo fa vedere una foto della lampadina della sua cucina: “Ecco, l’irraggiamento sarebbe identico”.
Sarà, ma a questo punto abbiamo deciso di raggiungere telefonicamente la presidente del Comitato Lungomare Canepa, Silvia Giardella, che ci è sembrata sconcertata da queste uscite. In particolare, non si spiega “questo accanimento nel voler trasferire i depositi sotto le nostre case”.
“Noi siamo stati sempre solidali con i cittadini di Multedo” precisa, e poi sottolinea che “Sampierdarena è un altro territorio problematico: perchè si dovrebbero spostare proprio in una zona che ha già 5 stabilimenti a rischio di incidente rilevante?”. E soprattutto, si chiede Giardella, “perchè si cerca il contrasto con altri cittadini già pieni di problemi?”.
Sotto alle nostre finestre abbiamo la ferrovia portuale, la gronda a mare, il porto. Non viviamo in un giardino fiorito e che altri cittadini vogliano potenziare le nostre grane, francamente ci sembra molto grave”.
Ecco la slide dove si accusa il Comitato Lungomare Canepa di diffondere notizie false
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.