E poi rincara la dose: “Non c’è una visione di città che possa far pensare a un miglioramento se dovesse rimanere questa giunta”
Genova – “Questa tornata elettorale vede altre città italiane ma non c’è dubbio che Genova rappresenta un punto importante, un punto dove il Centro sinistra e la coalizione progressista ambiscono a tornare a governare, forti del fatto che questi cinque anni, al contrario di quello che continua a dire il sindaco Bucci, sono stati cinque anni di sofferenza”.
Ha iniziato così il suo discorso al circolo Pd di via Cantore Ariel Dello Strologo, dopo i ringraziamenti di rito al segretario del Pd, Enrico Letta, per il suo appoggio.
“Gli indicatori sociali sono drammatici e soprattutto non c’è una visione di città che possa far pensare a un miglioramento se dovesse rimanere questa giunta”. Poi sulle azioni messe in campo ha sottolineato che “siamo tornati a parlare con la gente e lo stiamo facendo con l’intenzione precisa di migliorare la vita di tutti”.
Dello Strologo ha quindi puntato l’attenzione su quella che ha definito “la linea fondamentale del nostro programma”, e cioè “collegare Genova al resto del mondo” sottolineando che non si intende solo materialmente, “e sappiamo quanto è grave il problema delle infrastrutture che isolano la nostra città dentro e fuori”, ma anche “collegarla con le intelligenze, con la politica e con il resto del mondo”.
“Genova deve tornare a fare sistema, una cosa che tanti anni fa è servita ad attrarre migliaia di persone, imprese, industrie, a lavorare e a mettere qui la loro sede”, ha detto ancora il candidato progressista che poi ha sugli ambiti su cui punta il suo progetto di rilancio del capoluogo ligure ha aggiunto: “Negli ultimi anni la crisi economica ha disgregato un intero sistema, oggi si tratta di rimettere insieme i pezzi principali che sono il porto, il turismo, l’innovazione tecnologica e le industrie pesanti ancora presenti”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.