Il consigliere uscente è candidato nella lista unitaria di Sansa, Europa Verde e Linea condivisa a sostegno della corsa a Tursi di Ariel Dello Strologo
Genova – Subito al lavoro su ambiente e sostenibilità, e con un occhio rivolto “a controllare l’esecutivo sui fondi del Pnrr che arriveranno nel prossimo ciclo amministrativo” per non vanificare “le grandi possibilità che si presenteranno per la città, anche nel contesto lavorativo”.
Il messaggio è che si farà trovare pronto Enrico Pignone, cinque anni in consiglio comunale al fianco di Marco Doria, altri cinque all’opposizione con Marco Bucci, e oggi candidato a sostegno di Ariel Dello Strologo, pronto a dare una vera impronta ecologista alla prossima Genova.
Anima ambientalista da 35 anni, da quando cioè entra a far parte dell’Associazione Amici del Chiaravagna, Pignone sottolinea che “il tema dell’ambiente va declinato con un’attenzione anche al lavoro perché quando si parla di sostenibilità mai come oggi si parla per frasi fatte, come ‘transizione digitale’ o ‘transizione ecologica’. Ma declinate come?”, si chiede il candidato di Europa Verde con Sansa e Linea Condivisa.
Il tema centrale è sempre lo stesso: mettere d’accordo l’ambiente, inteso anche come salute dei cittadini, con l’occupazione. “Noi dobbiamo rivedere la vocazione del nostro territorio anche in relazione alle aziende che ci lavorano e che sono tante. Piccole, medie e grandi imprese”.
Ha un occhio anche al cuore produttivo della città, Pignone, che proprio da qui inizia la sua terza corsa a palazzo Tursi, mettendo sul piatto della battaglia elettorale la sua visione di una Genova del futuro che sia in chiave green non solo a parole: “Dobbiamo ripartire da Genova guardando ai territori, una cosa che in questi cinque anni il sindaco Bucci non è riuscito a fare se non per slogan, lui è il sindaco del ponte, dei grandi lavori che saranno. Ma parlare di lavoro e di sostenibilità è un’altra cosa. Spero che oggi sia l’inizio di un nuovo percorso”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.