Poi sui numeri di FdI sottolinea: noi non ci fidiamo dei sondaggi, ci fidiamo del voto. Per questo chiediamo ai cittadini genovesi di darci fiducia
Genova – Fratelli d’Italia è di nuovo al fianco del sindaco Bucci ma con numeri ben diversi rispetto al 2017. Ci tiene a confermarlo Matteo Rosso, coordinatore regionale di FdI, oggi alla presentazione dei 40 candidati per il Comune di Genova.
“Nel 2017 – aggiunge – eravamo un partito che era dato al 2% poi, grazie ai cittadini genovesi, siamo arrivati al 5 e al 6. Oggi dovremmo essere su valori molto più alti, addirittura triplicati. Ma noi non ci fidiamo dei sondaggi, noi ci fidiamo del voto il giorno dopo e quindi chiediamo ai cittadini genovesi di credere in Giorgia Meloni, di darle fiducia a Genova e di credere ovviamente in Marco Bucci”.
Poi sulla sensazione che le amministrative genovesi siano un po’ un laboratorio politico per le prossime elezioni nazionali dice che “su questo voglio essere molto chiaro: siamo stati col sindaco Bucci, lo è stata Giorgia Meloni. Dove ci sarà Italia Viva, quindi Renzi, dove ci saranno i 5 Stelle e il Pd noi non ci saremo. Siamo una forza di politica molto coerente e piuttosto stiamo all’opposizione. Qua a Genova al momento ci sono dei candidati di questi partiti nelle liste di Bucci e ci può essere il candidato che non crede più in quei movimenti o crede nel buon governo di Bucci. Ben venga. Però noi non vogliamo stare dove ci sono quelle forze politiche”.
Infine sulla possibilità che FdI si riprenda ancora una volta la poltrona del Vicesindaco è categorico: “Non ci interessano le poltrone. Come diciamo sempre noi, dobbiamo prima vedere le persone che riusciamo a eleggere e in base alle competenze delle persone che verranno elette chiederemo le deleghe corrispondenti. Servono competenza e preparazione, non ci si può improvvisare assessori. Quindi prima vediamo chi di noi viene eletto e poi in base a quello chiederemo al sindaco se ci viene incontro con le deleghe. Noi non battiamo mai pugni sul tavolo, noi chiediamo di non essere delusi e di essere rispettati per quello che valiamo politicamente”.
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