Si fingevano addetti Iren o Enel per truffare gli anziani: due arresti a Genova

Facevano credere ai malcapitati di poter subire la sospensione della fornitura del gas per introdursi in casa e poi rubare contanti, bancomat e orologi

Genova  – Raggiravano gli anziani genovesi fingendosi addetti di Iren o Enel. Per questo il Commissariato Pré ha eseguito due misure di custodia cautelare a carico di due pregiudicati di 29 e 31 anni indiziati di aver commesso almeno 13 truffe.

Il modus operandi adoperato dai due complici era pressoché sempre il medesimo: innanzitutto veniva individuata la vittima in una persona anziana e dunque con minori capacità difensive, successivamente facevano ingresso in abitazione fingendosi incaricati dalla società Iren o altre volte dipendenti dell’Enel, inducendo nei malcapitati il timore di poter subire la sospensione della fornitura del gas.
Una volta carpito con l’inganno il consenso delle vittime, i due si introducevano in casa e iniziavano a proporre la sottoscrizione di un nuovo contratto di fornitura con una diversa società erogatrice. Approfittando dunque della distrazione indotta dalla trattativa, uno solo dei due complici, con la scusa di dover fare una telefonata o di dover andare in bagno, si introduceva nelle camere dell’abitazione provvedendo in poco tempo alla sottrazione di contanti, svariati monili in oro, orologi di valore, assegni e diversi bancomat che successivamente venivano utilizzati con indebiti prelievi.

Una volta ricevute le denunce, gli agenti hanno provveduto immediatamente ad attivare le indagini avvalendosi in particolare di due strumenti. Il primo è stato l’individuazione fotografica, sottoponendo difatti alle vittime diversi album fotografici venivano riconosciuti i due soggetti autori delle odiose condotte criminali. Secondo strumento è stato quello dell’analisi dei tabulati telefonici, grazie ai quali è stata confermata la responsabilità dei due soggetti, poiché le celle telefoniche hanno collocato gli stessi proprio nelle abitazioni oggetto di reato e negli orari in cui si sono consumate le condotte criminali. In aggiunta, si è scoperto che una delle utenze telefoniche indicate dai due finti operatori Iren nella copia del contratto lasciato alla vittima, seppur intestata a un soggetto estraneo alle vicende, è stata in realtà attivata tramite la mail che appartiene ad uno dei due complici.

Oltre al particolare disvalore che assume l’accurata scelta di vittime tra persone anziane, talvolta anche affette da patologie motorie invalidanti, le quali in conseguenza dei reati descritti subivano ingenti danni economici nonché psicologici, particolarmente disdicevole è risultata anche l’ostentazione, tramite canali social, della disponibilità di banconote di grosso taglio, vestiti firmati e l’elevato tenore di vita di cui disponevano i due criminali grazie proprio ai soldi e monili di valore sottratti agli anziani malcapitati. Da tale atteggiamento può essere facilmente dedotta l’intenzione dei due criminali, ossia quella di garantirsi che il proprio stile di vita restasse inalterato grazie ai soldi facilmente guadagnati a discapito delle anziane prede.

Ai due sono contestati in tutto almeno 13 episodi criminosi nei quali sono ricompresi furti in abitazione, truffe aggravate, sostituzione di persona, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito. Oltre a tutti gli oggetti di gran valore già descritti, si stima che abbiano sottratto anche più di 20.000 euro in contanti.

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