Nel programma del blocco La Sinistra insieme ci sono il Reddito di libertà, il recupero dell’assessorato alle Politiche sociali, la riattivazione dei consultori e nuovi asili nido
Genova – Quando non si tiene conto delle differenze di genere anche nella progettazione della città, gli spazi diventano maschili. Ne è convinta Antonella Marras, candidata Sindacata per La Sinistra insieme che sottolinea quanto sia necessario “costruire una città che sia anche a misura delle donne”.
Nuovi asili nido
È per questo che nel programma con cui si presenta alle amministrative del 12 giugno ci sono la riattivazione dei consultori e l’apertura di nuovi asili nido.
“Oggi le donne sono in maggioranza lavoratrici ma su di loro si riversano comunque tutta una serie di compiti di cura non retribuiti: dalla famiglia, agli anziani, alle persone fragili”. Un dato che influisce anche sul famoso gap lavorativo. Perchè sono molte le donne che si trovano a dover decidere se lasciare il lavoro o rinunciare a reinserirsi per occuparsi dei familiari.
Un welfare tutto da ripensare, dunque. A partire dagli asili nido, che sono pochi, in maggioranza privati e con rette salate.
“A Genova i nidi non sono dislocati in maniera omogenea sul territorio”, dice Marras aggiungendo che “non bastano né nel Centro Storico, né in periferia”. E poi fa l’esempio di Pra’ “dove c’è un solo asilo nido ed è privato, mentre al Cep ce ne sono due e si fa fatica a riempirli”.
Non solo. “Bisogna assumere personale”, continua Marras mettendo l’accento sul fatto che “ad oggi l’organico per cui era stato fatto un concorso è fermo. Le assunzioni vengono effettuate attraverso le agenzie interinali o a tempo determinato, e solo quando manca il personale”.
Assessorato alle politiche sociali e riattivazione dei consultori
Altro nervo scoperto è quello dell’assessorato alle politiche sociali “perché in questo momento non esiste e quindi manca proprio di una progettazione”, tiene a precisare Marras che poi sul tema dei consultori mette in rilievo che “sono un’esperienza da recuperare, perchè hanno il libero accesso, sono gratuiti e hanno un ruolo sociale fondamentale, a partire proprio dalla presa in carico della donna. Per questo nel nostro programma ha trovato un posto importante la riattivazione dei consultori: perchè c’è una necessità sociale ed economica importante in questa città, soprattutto nelle periferie”.
Donne vittime di violenza
E da questa voglia di agire della Sinistra insieme nasce anche l’idea di avviare il Reddito di libertà pure a Genova.
“Per quel che riguarda la violenza di genere, abbiamo bisogno di sostenere i centri antiviolenza. In questa città sono molti ma hanno difficoltà ad andare avanti. Il Comune di Genova ha fatto una cosa positiva perchè ospita in albergo le vittime che hanno deciso di andare via di casa. Il problema è che viene pagato soltanto il pernottamento. Queste donne escono spesso in ciabatte, così come sono, e non sanno come mantenersi, e tutto è lasciato nelle mani di queste associazioni”, spiega Marras.
Da qui “la necessità di sostenerle con questo Reddito di libertà quando si allontanano dal compagno violento per provare a rifarsi una vita”. Perchè l’indipendenza è in primo luogo quella economica. Altrimenti non si va avanti.
E infatti, conclude Marras, “una vita lontana dalla violenza non si costruisce solo con la cultura ma dando un supporto concreto a queste persone che dovrebbero avere la possibilità di accedere alle case popolari con una graduatoria apposita. E questa è un’altra proposta della nostra lista”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.