Oggi il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale ha fatto un sopralluogo con i giornalisti sui 38 cantieri che stanno cambiando il porto di Genova
Genova – “In Italia l’unico rischio è di sblocco perchè sul blocco siamo fortissimi”.
Risponde così, con una battuta, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale alla nostra domanda sul rischio che i ricorsi blocchino il progetto del dislocamento dei depositi chimici costieri da Multedo a ponte Somalia.
“Oggi siamo ancora in piena fase approvativa”, continua Paolo Signorini aggiungendo che “stiamo aspettando il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sull’adeguamento tecnico funzionale, cioè sulla possibilità di svolgere quell’attività in quell’area del porto di Genova”.
Al parere dovrà seguire “l’iter approvativo dal punto di vista tecnico progettuale dell’opera, con le valutazioni riguardo alla pericolosità della merce e alle opportune misure di salvaguardia”.
Quanto ai ricorsi, invece, precisa che “sull’interferenza con l’operatività portuale sappiamo che ci sono le obiezioni di alcuni operatori portuali e quelle dei sindacati sull’impatto occupazionale, è ovvio che nella misura in cui sapremo che l’opera dal punto di vista tecnico progettuale potrà essere realizzata, valuteremo le misure di mitigazione degli impatti sullo sviluppo e sull’occupazione”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.