Non solo fumo e alcol, tra i giovani spopolano anche le benzodiazepine. L’allarme dal Report di Asl3 e Ufficio scuola

La ricerca di quest’anno, curata da Patrizia Balbinot e Gianni Testino, ha riguardato 3.805 ragazzi delle scuole genovesi

Genova – “I giovani ci hanno confidato alcuni comportamenti che noi reputiamo abbastanza imbarazzanti nel senso che per quanto riguarda l’alcool non è cambiato molto rispetto agli anni passati: una percentuale elevata di ragazzi, circa uno su due tra i 16 e 17 anni, beve per divertirsi”. È il cosiddetto binge drinking, ovvero sbronzarsi tutti insieme per trovare l’euforia. E invece “finisce che si intossicano”.
Lo spiega Gianni Testino, Dirigente medico gastroenterologo e Coordinatore del Centro alcologico regionale (CAR), che ha curato il report 2021-2022 sull’Educazione a un corretto stile di vita insieme a Patrizia Balbinot, Referente del CAR per associazioni, caregiver e scuole.
Alla ricerca, che nasce dalla volontà di “normalizzare” le abitudini scorrette attraverso la cultura della prevenzione portata avanti nelle scuole, hanno partecipato 3.805 ragazzi dai 9 ai 17 anni e 194 docenti di tutta la provincia di Genova.

Il primo dato che emerge quindi ci dice che i teenager vivono alla nottata e bevono troppi alcolici. E che il fenomeno è in crescita, anno dopo anno. E che ci si ubriaca anche in giovanissima età, nonostante la vendita e la somministrazione di alcolici sia vietata agli under 18. Il problema? È che l’accesso alle bevande è poco controllato e alla portata di tutti, soprattutto in discoteca.
Lo stesso vale per il fumo di sigaretta. I primi tiri si fanno già alle medie: l’8% dei ragazzi tra i 12 e i 13 anni ha fumato sigarette o dispositivi elettronici almeno una volta. E questi “nuovi dispositivi che un tempo non c’erano sono altrettanto dannosi” tiene a precisare Testino aggiungendo che “il fumo di sigaretta purtroppo rimane stabile” e che già “il 30% dei giovani tra i 16 e i 17 anni fuma sigarette tutti i giorni”.

Quelli dell’alcol e del fumo non sono gli unici comportamenti a rischio che spopolano tra i giovani: il 10,9% tra i 12 e i 13 anni, infatti, ha provato almeno una volta l’erba, percentuale che sale al 16.9% fra i 14-15 anni e al 37.8% fra i 16-17 anni.
“Un terzo dei ragazzi intervistati consuma cannabis”, continua Testino che poi rivolge l’allarme sulle droghe sintetiche e i farmaci non prescritti, vale a dire psicofarmaci come le benzodiazepine che si possono trovare in farmacia o su internet a poco più di 5 euro a scatola, senza ricetta: “È un dato che ci preoccupa molto perchè se le percentuali variano dall’1 al 4%, ricordiamoci però che l’età è l’età dei bambini. E poi quando si parla di sostanze vuol dire mettersi in contatto con le organizzazioni malavitose. Insomma questo ci preoccupa”. E in effetti sono numeri che fanno riflettere visto che lo 0,3% dei ragazzini tra i 12 e i 13 anni ha dichiarato di consumare regolarmente droghe sintetiche.
“Bisogna ancora lavorarci”, insomma. Ne è convinto Testino che tra le cattive abitudini mette anche lo scarso consumo di frutta e verdura e la vita troppo sedentaria: “Uno su tre non ne mangia assolutamente. E poi il 40% dai 14 anni in su non fa più sport”.

“Messi tutti insieme questi sono i dati negativi. Quello positivo, invece, è che due terzi dei giovani intervistati ci hanno lasciato riflessioni intelligenti che ci dicono: volete aiutarci, volete insegnarci e perciò proibite certi comportamenti, ma voi che esempio ci date?” dice Testino commentando le risposte alla domanda “Hai qualcosa da insegnare ai tuoi genitori?”. Perchè qui i teenager ci sono andati giù pesante: “Mangiate male, in casa nessuno più cucina, bevete alcol con gli amici. Voi lo potete fare perché siete grandi. Fumate e state sempre sui social a postare di tutto, torte comprese. Cominciate a essere voi più maturi e dopo vi seguiremo anche noi”.
Cosa pensano quindi gli adolescenti del mondo degli adulti? In generale, vorrebbero insegnare ai propri genitori a non essere razzisti né omofobi, a essere più gentili, a non pretendere la perfezione dai figli, ad accettarli così come sono e a non limitare il loro orientamento sessuale, cosa per cui, scrivono, sono stati spediti anche dallo psicologo.
“Tutte riflessioni di senso”, conclude Testino aggiungendo che “anche sul quesito relativo alla vaccinazione contro il Covid-19 hanno mostrato un senso del bene comune. Insomma, la visione generale della nostra gioventù non è così negativa”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.