I casi particolari: quando è possibile rifiutare una o più schede del referendum o chiedere di verbalizzare dichiarazioni di astensione e di protesta
Il 12 giugno si vota anche per i 5 referendum abrogativi sulla giustizia promossi dalla Lega e dai radicali. I quesiti saranno cinque e riguarderanno la legge Severino sull’incandidabilità dopo condanna (scheda di colore rosso), la limitazione delle misure cautelari (scheda di colore arancione), la separazione delle carriere (scheda di colore giallo), la valutazione dei magistrati da parte dei membri laici dei consigli giudiziari (scheda di colore grigio), le firme per le candidature al Consiglio superiore della magistratura (scheda di colore verde).
Come per ogni referendum abrogativo, basterà tracciare un segno sulla risposta che si vuole dare, cioè mettere una crocetta sul SÌ oppure sul NO.
Perché i referendum siano validi è necessario raggiungere il quorum di partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto e poi raggiungere la maggioranza del 50%+1 dei voti validamente espressi.
Visto il numero di quesiti referendari, la loro complessità, il tema delicato e, non ultima, la concomitanza con le elezioni amministrative per cui dove si vota per comuni e municipi gli elettori avranno in mano 7 schede diverse, a questo giro uno dei dubbi più comuni riguarda la possibilità di non ritirare una o più schede referendarie. Ma si può fare? E come?
Rifiuto di ritirare la scheda
In caso di svolgimento contemporaneo di più referendum, l’elettore può astenersi dalla partecipazione al voto per uno o più di essi e quindi può legittimamente ritirare la scheda per alcuni referendum e rifiutarla per altri. Oppure rifiutarle tutte.
Lo spiegano le linee guida diffuse dal Ministero dell’Interno.
Gli scrutatori devono prendere nota dei referendum cui l’elettore non partecipa e per i quali non può quindi essere considerato come votante.
Per non essere considerato come votante e non essere conteggiato nel quorum, l’elettore dovrà dichiarare al presidente il rifiuto di ritirare le schede appena entrato nel seggio. In parole povere: non dovrà neanche toccarle.
Restituzione della scheda prima di entrare in cabina
Se invece, l’elettore, dopo avere ritirato le schede, senza neppure entrare in cabina, le restituisce al presidente senza alcuna espressione di voto, la scheda sarà annullata ma l’elettore sarà conteggiato come votante ed entrerà nel conteggio per il quorum.
Reclami e dichiarazioni di astensione o di protesta
L’elettore ha anche diritto di chiedere che vengano verbalizzati suoi reclami o dichiarazioni di astensione dal voto o di protesta. In questi casi è il presidente di seggio che, per non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni elettorali, deve mettere a verbale, in maniera sintetica e veloce, le generalità dell’elettore e i suoi reclami o dichiarazioni, allegando gli eventuali documenti scritti che l’elettore medesimo ritenesse di consegnare al seggio.
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