Percentuale sotto il 7%, ma si voterà fino a stasera alle 23
L’affluenza a livello nazionale per i referendum sulla giustizia, intorno alle ore 14:30, si attesta al 6,6%. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno.
Il dato sul quesito 1, incandidabilità dopo condanna, che riporta i numeri di 7.842 comuni su 7.903, attesta un’affluenza del 6,65%.
Il dato sul quesito 2, limitazione misure cautelari, che riporta i numeri di 7.787 comuni su 7.903, parla di un 6,63%.
Il dato sul quesito 3, separazione delle carriere, che riporta i numeri di 7.779 comuni su 7.903, si attesta sul 6,64%.
Il dato sul quesito 4, membri laici consigli giudiziari, che riporta i numeri di 7.780 comuni su 7.903, attesta un’affluenza del 6,62%.
Il dato sul quesito 5, elezione togati Csm, che riporta i numeri di 7.778 comuni su 7.903, attesta un’affluenza del 6,64%.
È meno del 7% , dunque, la percentuale degli italiani che ha votato per i 5 quesiti sulla riforma della giustizia, un dato che sembra allontanare la possibilità di raggiungere il quorum.
Per avere un termine di paragone: a dicembre 2016, per il referendum sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi, alle 12 invece aveva già votato il 20% degli aventi diritto.
Questi i dati del Ministero
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.