Ieri l’incontro con Michel e Borrell. Concordata roadmap per le riforme: un passo importante per il riconoscimento dello status di Paese candidato
Bruxelles – Si è concluso con un accordo politico l’incontro di ieri, calendarizzato su iniziativa del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, con i leader dei partiti politici della Bosnia-Erzegovina e i membri della presidenza tripartita del Paese.
Una “intensa giornata di discussioni”, l’ha definita l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, che ha partecipato ai lavori, “sfociata in un’intesa per ridurre le tensioni” nel Paese.
L’intesa, secondo fonti diplomatiche, dovrebbe agevolare il riconoscimento dello status di paese candidato, forse già in occasione del vertice per i Balcani occidentali del prossimo 23 giugno che si terrà a latere del Consiglio europeo. I leader, che hanno reiterato il loro impegno a preservare e costruire uno stato europeo pacifico, stabile, sovrano e indipendente, hanno concordato di adottare “tutte le misure necessarie” per garantire l’organizzazione efficiente delle elezioni generali in programma il prossimo ottobre, e a condurre una campagna elettorale “in modo equo, costruttivo e privo di retorica divisiva e di odio”.
L’intesa contiene, poi, una roadmap per le riforme in Bosnia-Erzegovina richieste da Bruxelles per avanzare nel processo di adesione all’Ue.
In concreto, si tratterà di “adottare urgentemente e non oltre sei mesi dalla formazione di tutte le autorità” legislative ed esecutive, una serie di riforme, tra cui quella elettorale e costituzionale. Nell’accordo, che sottolinea la necessità di “assicurare il pieno funzionamento delle istituzioni” bosniache e di promuovere “un ambiente favorevole alla riconciliazione”, si ritorna sulla questione dell’allineamento di Sarajevo con la politica estera di sicurezza e di sicurezza comune dell’Ue, un richiamo che acquista importanza anche alla luce del mancato allineamento della Bosnia-Erzegovina alle sanzioni Ue contro Mosca.
Altrettanto significativo il riconoscimento da parte dei leader bosniaci della “importanza del momento politico” e della “responsabilità verso i cittadini della Bosnia-Erzegovina, tenendo presente la risoluzione dell’Assemblea dell’Onu sull’aggressione all’Ucraina”. Punto sul quale i rappresentanti serbo-bosniaci hanno chiesto una discussione e l’eventuale adozione di una decisione della presidenza della Bosnia-Erzegovina.
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