Cyber security, rivisto il Codice dell’ordinamento militare: ora la Difesa può attaccare per reagire agli hacker

La novità è stata introdotta con la discussione in Parlamento del decreto Aiuti

“Di recente, nella discussione in Parlamento al decreto Aiuti, è stato rivisto l’articolo 88 del Com, il Codice dell’ordinamento militare. È stata prevista l’attribuzione al ministero della Difesa delle operazioni di cyber defence. Così come succede per le Forze armate, che hanno non solo capacità ma anche dovere di intervento”.
Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, nel corso di un convegno all’università Luiss.

Le competenze istituzionali in tema di cyber security

“La cyber resilience risiede nell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale”, ha spiegato ancora Mulè chiarendo il quadro istituzionale. “La cyber investigation è funzione del ministero dell’Interno e di coloro che hanno capacità investigative. La cyber intelligence è affidata ai servizi di informazione e sicurezza. Ora si aggiunge finalmente – ha sottolineato – il concetto di cyber defence in capo al ministero della Difesa”.

Cosa cambia con la nuova regola

Il sottosegretario ha poi evidenziato che “la Difesa ha strumenti e capacità operative tali da poter essere considerata un presidio a protezione della sicurezza nazionale” e che “il cyber spazio assume caratteristiche sempre più di particolare interesse per la Difesa soprattutto quando produce minacce per la sicurezza nazionale che comportano inevitabilmente operazioni di cyber warfare. In questo caso intervengono le ‘forze speciali’ del quinto dominio, quello appunto cyber”. Lo ha stabilito, appunto, la riforma dell’articolo 88 del Com con l’inserimento delle “forze cibernetiche e aerospaziali” tra quelle “preposte alla difesa del territorio nazionale e delle vie di comunicazione”, insieme alle unità militari terrestri, navali e aeree.

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta