Siccità: presto tutta Italia in zona rossa. Patuanelli: “Situazione drammatica”

Giampedrone: “La situazione tende a essere critica ma non allarmistica, abbiamo tutti i servizi garantiti, ma da qui a settembre è chiaro che stiamo ragionando anche con il governo su azioni da mettere nell’eventuale ordinanza di protezione civile perchè se scattasse l’emergenza dobbiamo essere pronti”

Tutta l’Italia presto in zona rossa per la siccità. Stavolta a parlare di una “situazione drammatica” è il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, che ammette: “Nel corso delle prossime settimane ci aspettiamo che quasi tutto il Paese entri in zona rossa”, perchè “le aree cosiddette rosse, quelle in cui c’è una diminuzione dei livelli dei fiumi e dei laghi e dove la risorsa idrica sta mancando, si stanno allargando sempre di più”.

Liguria

Raul Giampedrone, assessore regionale con competenza specifica sull’ambiente e siul ciclo delle acque ha dichiarato: “Da ieri abbiamo iniziato a invitare caldamente tutte le amministrazioni e gli ambiti che gestiscono a livello provinciale le risorse idriche ad adottare ordinanze affinché, sugli usi diversi dall’idropotabilità per le persone e per le produzioni commerciali, si possa iniziare un utilizzo più attento della risorsa idrica. L’osservatorio per i bacini idrici – prosegue – tornerà a riunirsi la prossima settimana e valuterà se questa tendenza è tale da diventare una criticità da 4 su 4 come per il Po o rimanere nella media”

In alcune zone della bergamasca vento e grandine

Parole che annunciano interventi “anche in centri abitati di dimensioni maggiori”. Nel frattempo si chiudono sempre piu’ rubinetti, si attivano dighe e bacini, ma la siccità continua a mettere in crisi il mondo dell’agricoltura, stavolta colpito paradossalmente anche da violenti temporali che distruggono i raccolti: in alcune zone della Bergamasca forti raffiche di vento hanno scoperchiato serre e allettato il mais in campo, con la grandine che ha dato poi il colpo di grazia.

A Chiuduno serre rase al suolo

I danni maggiori a Chiuduno, dove la furia del maltempo ha raso al suolo le sessanta serre di un’azienda agricola. “Sono rimaste integre solo quattro serre – spiega il titolare – . Mi è successa la stessa cosa lo scorso anno e, nonostante i gravi danni, avevo deciso di ripartire. Ora non so cosa farò”.

In queste ore si moltiplicano gli accordi tra i consorzi e società di produzione energetica, attraverso Coldiretti. In Piemonte  Iren Energia concede altra acqua per l’irrigazione d’emergenza dei campi del Canavese: dalla diga di Ceresole Reale usciranno altri tre metri cubi al secondo che permetteranno anche a vari consorzi irrigui di poter usufruire del soccorso idrico.

In Lombardia dichiarato lo stato d’emergenza

Il rilascio durerà sette giorni e si aggiunge a quello già deciso nei giorni scorsi con sei metri cubi al secondo di cui ha beneficiato il consorzio del Canale di Caluso. In Lombardia, dopo i temporali delle ultime ore e nonostante la riduzione dei volumi disponibili, è stato dichiarato lo stato di emergenza, con cui si invita a limitare l’uso di acqua mentre i gestori idroelettrici hanno accettato la richiesta della Regione di mantenere per altri dieci o quindici giorni il flusso concordato di almeno 4 milioni di metri cubi d’acqua al giorno sul bacino dell’Adda.

A Udine controlli per il consumo di acqua in un campo nomadi

In alcuni scali del lago Maggiore e’ stata invece decisa la sospensione temporanea degli attracchi, perchè il basso livello dell’acqua potrebbe causare l’incaglio delle imbarcazioni. Tra le nuove ordinanze comunali, c’è quella a Piacenza, per la limitazione dell’uso di acqua potabile, il cui uso extra-domestico sarà vietato nel territorio e in particolare per innaffiare orti, giardini e auto, tra le 8 e le 21. A Udine un contatore digitale per “un’efficace e corretta lettura” dei consumi idrici è stato installato con la supervisione del Comune in un campo nomadi alla periferia nordest del capoluogo friulano, a fronte di “consumi anomali” d’acqua registrati negli anni scorsi al campo.

Nessun razionamento per il momento è stato deciso dal governatore veneto Luca Zaia, che però ribadisce la necessità “dell’adozione di regole, che sono anche dettate dal buonsenso, per il non spreco delle risorse idriche” e parla di una “situazione drammatica”. Nessun rischio di razionamenti a Roma, garantisce il sindaco Roberto Gualtieri, “fortunatamente anche grazie agli investimenti. Poi vedremo come evolverà la situazione nei prossimi mesi”.

 

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