In questi mesi è emerso che questo progetto potrebbe costare non uno, ma due miliardi. Si ritirano le cordate
Roma – “Le criticità sulla realizzazione della diga di Genova sono un segnale preoccupante sulla nostra capacità di portare a termine le opere previste nel Pnrr nei tempi convenuti con la Commissione Europea e quindi di ottenere le risorse concesse”.
Lo dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio sui ritiri delle cordate WeBuild-Fincantieri e Gavio-Caltagirone, le aziende che erano state invitate alla gara per edificare la più grande opera del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Le dichiarazioni del Presidente della Liguria Toti, che pretende di risolvere tutto con qualche milione di euro in più sono sconcertanti. In questi mesi è emerso che questo progetto potrebbe costare non uno, ma due miliardi.
Nonostante gli allarmi sollevati dai costruttori e dalle associazioni dello shipping, nonostante le pesanti critiche sollevate qualche mese fa dal direttore tecnico del Project Management Consulting, si è infatti voluto andare avanti lo stesso con il risultato sconcertante di non aver alcun partecipante alla gara. La più importante tra le opere infrastrutturali del Pnrr, nonostante i poteri commissariali conferiti al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, entra ora in una fase critica per i tempi di realizzazione. Il governo – conclude Gariglio – deve intervenire perchè è evidente che questa procedura non è sufficiente per garantire la realizzazione della diga”.
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