Ora si tenta l’ccesso ai fondi Ministeriali per far fronte all’incremento dei costi delle materie prime
Genova – Dopo il ritiro delle cordate di imprese WeBuild-Fincantieri e Gavio-Caltagirone, invitate a presentare l’offerta per la costruzione della nuova Diga foranea, l’Autorità di Sistema Portuale ha inviato una nota stampa dove spiega che “in considerazione della mancata presentazione di offerte da parte dei soggetti prequalificati entro i termini previsti dalla procedura di affidamento dell’appalto integrato complesso relativo alla progettazione definitiva, esecutiva e alla realizzazione della nuova Diga foranea di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale intende proseguire sin da ora, ai sensi dell’art. 63 del Codice dei Contratti, nell’iter di affidamento con i soggetti interessati.
A tal fine, è in fase di approfondimento una prima ipotesi che prevede di anticipare, già in corso di affidamento, anche l’eventualità, a parità di prestazioni funzionali ed economiche, di una rimodulazione del molo foraneo secondo le indicazioni contenute nella determinazione motivata n. 1/22 del Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e rimesse alla fase di progettazione definitiva.
In parallelo, è in corso di valutazione la possibilità di accedere, in via prioritaria, all’apposito Fondo Ministeriale ovvero ad altre fonti di finanziamento proprie o dello Stato, per il reperimento delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria per l’incremento dei prezzi dei materiali”.
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