Tra i reperti importanti ritrovati in questi giorni anche un pezzo di mano con un anello
Canazei – “Stiamo cercando di organizzare per domani, massimo dopodomani, un’ispezione in piena sicurezza direttamente sul ghiacciaio. Lo faremo con unità cinofile e sarà un gruppo interforze di massimo venti uomini”. Lo ha detto Maurizio Dellantonio, il presidente del Corpo nazionale del soccorso alpino che oggi attorno a mezzogiorno definirà le operazioni anche con il parere della Protezione civile.
“Dobbiamo organizzare ancora tutto” e “molto dipenderà dalla prospettiva meteo, dalle temperature e dai temporali” aggiunge Dellantonio chiarendo che l’impiego dei droni è stato importantissimo nel corso delle operazioni e che ha consentito di ritrovare “reperti molto importanti”, anche umani.
“L’intervento sarà in discesa, a partire dal limite del ghiaccio. e saranno utilizzate anche le unità cinofile – spiega -. I droni hanno già dato molto ma l’intervento su terra dovrebbe consentire un maggior recupero di reperti importanti”.
A grandi linee, la delicata e complessa operazione vedrà il gruppo diviso in due squadre. “Saranno impiegati i migliori operatori. Una squadra percorrerà un ramo della valanga, l’altra scenderà lungo il secondo ramo che comprenderà anche il Col del Bois” dettaglia Dellantonio sottolineando che tutto sarà fatto “in massima sicurezza”, organizzando “vie di fuga nel caso di eventuale crollo”.
I reperti umani conservati in una cella frigo allo stadio
I reperti delle persone che vengono rinvenuti sul ghiacciaio ma soprattutto sulla roccia sottostante la Marmolada, vengono portati allo palazzo del ghiaccio ‘Gianmario Scola’ di Alba di Canazei. All’interno dello stadio, presso la palestra, è stata allestita la camera ardente. Come riferisce ancora il presidente del Corpo nazionale del soccorso alpino, Maurizio Dellantonio, “i reperti importanti, che non sono solo ossa, vengono prima fotografati, poi recuperati e caricati a bordo dell’elicottero, quindi tutti catalogati e posti all’interno della cella frigorifera”. Rispondendo alla domanda quali sono i ‘reperti importanti’, Dellantonio, anche per non entrare nel dettaglio nel rispetto dei familiari, ha precisato, “sono ossa non scarnificate, un pezzo di mano con un anello, tatuaggi, comunque reperti che possano consentire il riconoscimento di una persona”.
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