Ma come si diventa membri dell’Alleanza Atlantica?
Bruxelles – Con la firma degli articoli di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia, inizia oggi il processo di ratifica per l’ingresso dei due Paesi nell’Alleanza Atlantica.
Ma come si diventa membri?
L’Alleanza atlantica rispetta la decisione sovrana di ciascun paese, secondo la cosiddetta ‘politica della porta aperta’, che si basa sull’articolo 10 del Trattato Atlantico del 1949 che ha istituito la Nato. Qualsiasi decisione di invitare un paese ad aderire all’Alleanza è presa dal Consiglio Nord Atlantico (organo decisionale della Nato) sulla base del consenso di tutti gli alleati. L’ultimo paese ad aderire all’Alleanza, il trentesimo, è stata la Macedonia del Nord il 27 marzo 2020.
Il processo di adesione si articola in diverse fasi.
Inizia con la richiesta formale da parte di un paese aspirante a diventare un membro della Nato (di solito consegnata in una lettera al segretario generale). Sia Finlandia che Svezia hanno ufficializzato la loro richiesta di adesione.
La Nato valuta quindi tale richiesta. Ciò avviene in una seduta del Consiglio Nord Atlantico dei 30 paesi membri.
Poi arriva l’invito ufficiale del Consiglio Nord Atlantico ad avviare i colloqui di adesione con il paese aspirante. Il Consiglio decide se passare all’adesione e quali passi devono essere presi. Ciò dipende dal grado di allineamento dei paesi candidati con gli standard politici, militari e legali della Nato e dal loro contributo alla sicurezza nell’area del Nord Atlantico.
A questo punto partono i colloqui di adesione tra il paese aspirante e una squadra dell’Alleanza Atlantica guidata dal segretario generale aggiunto per gli affari politici e la politica di sicurezza. Segue la decisione del Consiglio Nord Atlantico di avviare la firma del Protocollo di adesione. Il rapporto di adesione e la lettera del candidato sono presentati al Consiglio Atlantico per una decisione finale. Il Consiglio, che può riunirsi a livello di ambasciatori, ministri o leader, esamina la domanda e decide se firmare il protocollo di adesione con il candidato. Se il parere è positivo, segue la firma del Protocollo di adesione da parte di tutti gli Stati membri della Nato. Il protocollo viene inviato nelle capitali per la ratifica secondo le 30 procedure nazionali, alcune delle quali richiedono l’approvazione parlamentare. Una volta completato, l’invitato ratifica il protocollo e lo deposita a Washington.
Ora i richiedenti sono ufficialmente membri e la loro bandiera nazionale viene issata fuori dal quartier generale della Nato a Bruxelles.
La ratifica dei protocolli di adesione da parte dei 30 paesi membri potrebbe richiedere mesi. Con i candidati accettati recentemente la procedura ha richiesto dagli otto ai 12 mesi.
La Nato ha garantito che offrirà protezione militare nel periodo necessario ai due paesi per entrare nell’Alleanza. Al candidato viene chiesto di impegnarsi a mantenere l’Articolo 5, cioè la clausola di difesa collettiva che garantisce che un attacco contro un qualsiasi alleato sarebbe accolto con una risposta da parte di tutti. Dovrebbe impegnarsi inoltre a rispettare gli obblighi relativi al budget interno della Nato, che ammonta a circa 2,5 miliardi di dollari.
La cooperazione della Finlandia e della Svezia sono iniziate quando entrambi i paesi hanno aderito al programma Partnership for Peace (PfP) nel 1994 e al Consiglio di partenariato euro-atlantico (un forum multilaterale di dialogo che riunisce tutti gli alleati e i paesi partner nell’area euro-atlantica) nel 1997. Un programma di partenariato e cooperazione individuale, concordato congiuntamente per un periodo di due anni, definisce il programma di cooperazione con la Nato. Finlandia e Svezia sono tra i partner più attivi della Nato e hanno contributo alle operazioni e missioni guidate dalla Nato nei Balcani, in Afghanistan e in Iraq.
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