“Conte ha consegnato un foglio che sembrava la dichiarazione di Miss Universo quando dice: lottare contro la povertà, voler bene alla mamma. Esilarante”. Pd e Forza Italia? Sono “sottomessi ai populisti e ai sovranisti”
Roma – Calenda, già dirigente d’azienda, eurodeputato, già viceministro dello sviluppo economico nei governi Letta e Renzi, ha sentenziato. Il Centro non potrà essere un fritto misto con dentro tutti.
Che poi, se andiamo a vedere, il centro in quanto poli inclusivo dei moderati ha nel suo dna il “dentro tutti”.
In realtà, senza una buona scuola politica alle spalle, in stile DC dei tempi andati, un centro altamente inclusivo rischio di essere un ricettacolo di miracolati che pur di non estinguersi cercheranno un posticino nell’enorme stanzone moderato che Giovanni Toti sta progettando.
E Carlo Calenda lo dice apertamente: “Questa discussione sul centro non appassiona nessuno e non serve all’Italia. Peraltro un centro che è un fritto misto non ha senso. Toti è un bravo amministratore, Bucci è un bravo amministratore, sono persone che non hanno niente a che fare con la destra di Fratelli d’Italia o con la Lega caciarona di Salvini. Per questo ho detto a Toti: concentrati sulla tua capacità di essere un bravo amministratore invece di stare lì a cianciare con Mastella e Di Maio. Quel centro non interessa a nessuno”.
A quanto pare, in questa corsa verso le politiche del 2023, i problemi sembrerebbero almeno un paio. Come perimetrare, e con chi, il nuovo “centrone” totiano e come eliminare o limitare l’azione dei partiti tradizionali, come la Lega di Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Il leader di “Azione” ha anche annunciato una grande Convention, il 24 settembre, in cui verrà presentato il programma e ala quale è stato invitato anche Renzi, che in questa politica strana, continua ad essere un fenomenale ago della bilancia nonostante le percentuali esigue di cui dispone.
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