La nuova protesta in tutta Italia, Genova compresa, segue la pubblicazione dell’inchiesta del Guardian
Genova – Non si ferma la protesta dei tassisti che oggi sono scesi in piazza in tutta Italia non solo per chiedere lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl concorrenza, che liberalizza il cosiddetto “trasporto pubblico non di linea”, ma anche per chiedere chiarezza sui cosiddetti “Uber files”.
Si tratta di un’inchiesta giornalistica pubblicata due giorni fa dal Guardian che avrebbe svelato il “metodo Uber” messo a punto in Europa tra il 2013 e il 2017, cioè il momento di massima espansione dell’azienda sotto la guida del cofondatore ed ex amministratore delegato, Travis Kalanick. Oltre 124.000 documenti messi in piazza dal giornale inglese che mostrerebbero le pressioni dell’azienda su politici e governi per ottenere leggi di favore.
Così Walter Centenaro, Presidente Cooperativa Radio Taxi, commenta il sentimento generale dei tassisti: “Il Ddl concorrenza prevede un sostanziale azzeramento della discussione che era in corso da tempo con la categoria e questo già un po’ impensierisce. Se poi lo mettiamo insieme alle notizie delle ultime ore rispetto all’atteggiamento di alcune multinazionali nei confronti di governi, di istituzioni e di potere, penso non si possa negare ai lavoratori il fatto di essere un po’ inquieti perché c’è davvero poco da star tranquilli”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.