Al centro dei colloqui il settore portuale, turistico, la logistica e la pesca sostenibile, oltre a nuove opportunità di partenariato tra le rispettive imprese
Genova – “Sono particolarmente soddisfatto della mia visita in Liguria e dell’esito degli incontri con il Comune di Genova, la Regione e la Camera di Commercio, che hanno avuto come obiettivo quello di sviluppare nuove partnership non solo fra le istituzioni ma anche tra le aziende liguri e il mio Paese, in particolare con le regioni di Zanzibar e la capitale Dar es Salaam”.
Così Mahmoud Kombo, ambasciatore della Repubblica Unita di Tanzania, che ieri è arrivato a Genova per una serie di meeting con il mondo delle istituzioni e delle realtà economiche e tecnologiche della città, e per avviare importanti progetti che porteranno alla firma dei primi protocolli d’intesa tra il suo Paese e la nostra regione.
Al centro dei colloqui il settore portuale, turistico, la logistica e la pesca sostenibile, oltre a nuove opportunità di partenariato tra le rispettive imprese. In tutto quattro giorni di scambi mirati a portare importanti ricadute sul futuro prossimo di entrambi i Paesi.
La Tanzania è un Paese con un’ importante crescita economica e con un settore turistico e logistico in espansione che sotto la guida della presidente, Samia Suluhu Hassan, appare più forte e rispettato a livello internazionale.
Hassan, prima vicepresidente donna nella storia della Tanzania che è diventata capo dello stato in seguito alla morte improvvisa del presidente John Magufuli, nel 2021, ha saputo imprimere una svolta decisa alla politica interna ed estera, prendendo progressivamente le distanze dal modello di governo del suo predecessore. Ora punta ad essere eletta dal popolo con il voto delle elezioni generali del 2025 dopodiché, ha annunciato recentemente, avvierà il processo di stesura di una nuova Costituzione.
“La Tanzania è una terra che sta crescendo tantissimo. È un Paese povero ma ricco di materie prime che guarda alla semi-industrializzazione. Questo vuol dire che è alla ricerca di investimenti e che ha anche tantissime opportunità da offrire”. Commenta Corrado Campana, referente per gli “Affari Istituzionali – Economic Diplomacy” per la Repubblica Unita della Tanzania in Italia, che sottolinea come il Paese offra diversi vantaggi anche per l’agroalimentare perché “semina il grano tre volte l’anno e lo raccoglie tre volte“.
Un dato da non sottovalutare soprattutto oggi, dopo la crisi dei rifornimenti che ha seguito l’invasione russa dell’Ucraina.
Per questo i progetti che verranno presentati e discussi riguarderanno anche l’agroalimentare. E poi la pesca, la tecnologia, la scuola e la cultura.
Lo spiega Antonio Oppicelli, avvocato internazionalista, aggiungendo che “tutti i soggetti incontrati dall’ambasciatore Kombo hanno preso in considerazione la preparazione, stipula e firma di protocolli d’intesa che consentano non solo di mettere in pratica questi progetti ma anche di facilitare l’ingresso di società italiane in Tanzania, comprese le piccole e medie imprese” che, chiarisce ancora Oppicelli, “l’ambasciatore ritiene importanti player per il suo Paese”.
“Sono contenta della visita del nostro ambasciatore e sono molto orgogliosa di lui perché stiamo cercando di far conoscere la Tanzania partendo dal nostro Presidente, Mama Samia, che sta dando tanto per il nostro Paese”. Commenta così Eva Nangela, genovese da 28 anni e Presidente della Diaspora tanzaniani Genova, l’arrivo di Mahmoud Kombo in Liguria, lanciando un invito: “La Tanzania ha dei bellissimi parchi naturali, si mangia bene, abbiamo il mare, abbiamo tutto. Mancate solo voi”.
Soddisfatta degli incontri, cordiali e costruttivi, anche Eva Kaluwa, economista che ha accompagnato l’ambasciatore e che conclude tirando un po’ le somme degli obiettivi di questo viaggio ligure: “Il nostro Paese sta crescendo e così anche la sua tecnologia. Venire in Liguria è una grande opportunità per noi, per creare delle partnership con aziende che vengano a investire in Tanzania”.
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.