Da questa mattina all’alba è in corso un’operazione di polizia ordinata dalla Procura di Piacenza nei confronti di otto sindacalisti attivi nella difesa dei lavoratori della logistica
Piacenza – Con ben 350 pagine di ordinanza si costruisce un vero e proprio “teorema giudiziario” sulla scorta di un elenco interminabile di fatti criminosi quali picchetti, scioperi, occupazioni dei magazzini e assemblee. Lo fa sapere l’Usb che contestualmente proclama “lo sciopero generale della logistica a partire dal turno di notte odierno e per 24 ore”.
In una nota USB sottolinea che: “La logistica è uno degli snodi centrali dell’economia capitalista di nuova generazione, la circolazione delle merci è un ganglio determinante della catena del valore ed è lì che la contraddizione si esprime a livello più alto: sfruttamento della manodopera, per lo più straniera e ricattabile, utilizzo senza freni degli appalti e subappalti a cooperative anche con infiltrazioni, nemmeno troppo sotterranee, della malavita organizzata, diritti sindacali inesistenti e sistematicamente violati e quindi è lì che le lotte, il conflitto sono più dure e determinate e lì colpisce la repressione”.
Ma nella logistica c’è anche la mafia, come evidenziato a maggio di quest’anno da un’operazione della Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano che ha disposto su richiesta della DDA l’amministrazione giudiziaria per presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nella filiale italiana del colosso tedesco della logistica e dei trasporti DB Schenker.
Nulla di nuovo, quindi, in un settore ad alto sfruttamento dei lavoratori, con poche tutele e ambienti di lavoro che sono un paradiso per le multinazionali e un inferno per il lavoratori. Sempre nella nota di USB si legge che
il sindacato “e’ nel mirino del Ministero degli Interni e delle Procure di mezz’Italia ormai da troppo tempo. E’ quindi evidente il tentativo, questo sì criminale, di cercare di impedire che nei magazzini della logistica, nei luoghi della produzione e della commercializzazione delle merci cresca e si rafforzi il sindacato di classe, conflittuale, che non cede di un millimetro sui diritti dei lavoratori”.
Ora vedremo come reagiranno gli altri sindacati di fronte a questo atto di forza della Procura di Piacenza, ma soprattutto come reagiranno i lavoratori iscritti ai sindacati confederali.
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