Mario Draghi ha messo dei paletti per restare, e andrà avanti anche senza Giuseppe Conte
Roma – Il presidente del Consiglio parlerà Senato tra pochi minuti, alle 9.30.
Ma quella di ieri è stata una giornata calda e non solo per temperatura estiva ma per le schermaglie, i veti e le trattative delle varie forze politiche.
Oggi dopo l’intervento al Senato ci sarà il voto di fiducia. Il premier ha messo paletti ben precisi per restare. Il centrodestra ha protestato per l’incontro a Palazzo Chigi tra Draghi e Letta, mentre Salvini, Berlusconi e i centristi hanno chiesto che venga rivisto e riformulato il reddito dei cittadinanza e che parta un’altra rottamazione di cartelle.
Ma sul tavolo delle trattative per far continuare il Governo, c’è in no secco della coalizione alla presenza di Conte e dei 5S.
In un tweet, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato che “dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell’Italia”.
Il realtà lo strappo di Conte ha aperto una crisi sui contenuti e non sui numeri, perchè la maggioranza Draghi l’ha sempre avuta. La posizione di Fratelli d’Italia rimane immutata. In sintesi, se non ci sono le condizioni per continuare, è bene che gli italiani vadano al voto. La scelta della Meloni di rimanere strenuamente all’opposizione fino ad oggi ha pagato. In un’arena politica in cui nascono partiti tutte le settimane e dove gli spostamenti di fazione sono all’ordine del giorno, la coerenza, vera o presunta, ha dato i suoi frutti. Bisogna vedere per quanto ancora pagherà questo atteggiamento.
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