I nodi principali da sciogliere sono l’autonomia e il presidenzialismo
Roma – Dopo l’accordo sulle regole siglato dai leader la settimana scorsa, per il centrodestra si apre la partita relativa al programma da presentare agli elettori e ai molti indecisi.
Per confrontarsi i partiti di coalizione hanno convocato per stasera alle 18:30 al Senato la prima riunione che proverà a redigere il programma da presentare poi ai leader Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e i leader centristi.
Al tavolo ci saranno due rappresentanti per partito e per Fratelli d’Italia saranno il senatore Giovanbattista Fazzolari e l’europarlamentare e co-presidente dell’Ecr Raffaele Fitto. La Lega ha optato per il responsabile dei Dipartimenti Armando Siri e il capogruppo a Palazzo Madama Massimiliano Romeo, Forza Italia sarà rappresentata dal responsabile dei Dipartimenti Alessandro Cattaneo e il vicepresidente della Camera Andrea Mandelli. Alla riunione previsti anche i rappresentanti di Coraggio Italia, Udc e Noi per l’Italia. Tra i nodi che la coalizione si trova a dover affrontare il progetto di autonomia, argomento cardine per la Lega che in decenni di governo non ha mai portato a termine.
“Ho chiesto al governatore Zaia e Fontana il progetto sull’autonomia, su cui chiederò la firma di Meloni e Berlusconi perchè abbiamo già perso troppi anni con Pd e 5 stelle”, conferma Salvini, parlando con i cronisti in Veneto. “Al tavolo del programma la Lega chiederà agli alleati di firmare, per essere omogenei dopo una eventuale vittoria, alcuni accordi”, ha anticipato. Le priorità indicate da Salvini sono “lavoro, tasse e sicurezza”, dalla flat tax al 15% da estendere ai dipendenti e taglio dell’Iva sui beni di prima necessità, l’autonomia.
Ma in piena performance elettorale, Salvini ha anche ribadito che “un punto fermo non discutibile sarà l’azzeramento della legge Fornero e l’avvicinamento a quota 41”.
Anche in Fdi, dopo un lungo percorso politico, il nodo dell’autonomia è stato accettato se non in chiave di maggior efficienza delle amministrazioni. Nessuno vuole sentire parlare di baratto tra presidenzialismo e autonomia. E su questo punto, è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida: “Ricordiamo che Salvini, come noi e dopo un lungo percorso della Lega iniziato da posizioni differenti, ha già da tempo sposato il presidenzialismo come garanzia della sovranità popolare e di efficienza dello Stato. Identico processo che abbiamo fatto noi sull’autonomia, inteso come percorso parallelo con le stesse finalità”.
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