Elezioni, ecco come sono stati scelti i 15 presidenti della Camera nella storia Repubblicana

Fino ad oggi mai più di cinque scrutini

Il 25 settembre si aprono i seggi per le diciannovesime elezioni politiche della storia repubblicana. A poco più di un mese dal voto e a due mesi dall’ingresso in attività delle nuove Camere, data già fissata al 13 ottobre, in molti stanno valutando i tempi necessari per la formazione del nuovo governo, visto che dall’ultima votazione del 4 marzo 2018 al giuramento di Giuseppe Conte del 1 giugno sono passati 89 giorni.

Una delle tappe fondamentali di questo processo è la scelta del sedicesimo più importante inquilino di Montecitorio. È lui, o lei, infatti, uno dei tasselli fondamentali senza il quale il Presidente della Repubblica non può cominciare le consultazioni che preludono alla nascita dell’esecutivo. Ecco dunque le regole, i tempi e le modalità di elezione dei 15 presidenti della Camera nella storia repubblicana.

Il presidente della Camera dei deputati rappresenta la terza più importante carica dello Stato, dopo quella del presidente della Repubblica e del presidente del Senato. Il presidente della Camera provvede al funzionamento dei lavori e viene eletto con voto segreto a maggioranza dei due terzi dei deputati al primo scrutinio. A partire dal secondo e fino al terzo scrutinio servono i due terzi dei votanti, dal terzo in poi occorre la maggioranza assoluta dei voti e si procede quindi a oltranza fino all’elezione.
Cinque e non più di cinque. È il numero massimo di scrutini che sono stati necessari ad eleggere il presidente della Camera. Si trattava di Giorgio Napolitano, subentrato a Scalfaro nel 1992.
Nella prima Repubblica bastava uno scrutinio per eleggerlo, nella seconda Repubblica sempre quattro.

Nelle prime sei legislature la presidenza andava a un esponente della maggioranza di governo, a partire dalla VII Legislatura e fino al 1994, si è attribuita la presidenza al maggior partito di opposizione, per interpretare al meglio la fase della solidarietà nazionale: nel 1976 il Pci, che sosteneva i governi cosiddetti della ‘non sfiducia’ guidati da Giulio Andreotti, si vide riconoscere la guida della Camera e fu eletto Pietro Ingrao.
Dal 1994, tempo di bipolarismo, un’interpretazione rigida dello spoil system ha portato allo scranno più alto di Montecitorio un esponente della maggioranza.
Nel 2018 un tentativo di appeasement, cioè di accordo di pacificazione, tra centrodestra e M5S ha portato a uno scambio di cortesie grazie al quale sono stati eletti l’azzurra Elisabetta Casellati a palazzo Madama e il grillino Roberto Fico a Montecitorio. Il governo, passato alle cronache come “gialloverde”, è poi nato da un’alleanza tra la Lega e i pentastellati.

In passato tre presidenti sono state donne: Nilde Iotti (la prima, eletta per tre volte consecutive dal 20 giugno 1979 al 22 aprile 1992), Irene Pivetti (la più giovane, eletta nel 1994 a 31 anni) e Laura Bodrini (eletta nel 2013).

Cinque presidenti sono poi diventati presidenti della Repubblica: Giovanni Gronchi, Giovanni Leone, Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro (che restò in carica solo un mese perché divenne Capo dello Stato mentre era presidente della Camera, nel 1992) e Giorgio Napolitano.
Amintore Fanfani ha il record di elezioni, ben cinque, ma anche di dimissioni: tre. La presidente più longeva dunque è stata Nilde Iotti, alla guida del Palazzo per quasi 13 anni. L’ultima presidenza Iotti (1987-1992) è stata anche l’ultima volta in cui un presidente della Camera è stato eletto al primo scrutinio.

Ma ecco date, nomi e tempi dell’elezione dei presidenti della camera nel periodo repubblicano.
8 maggio 1948, Giovanni Gronchi 1 scrutinio. 24 giugno 1953, Giovanni Gronchi 1 scrutinio. 10 maggio 1955, Giovanni Leone 1 scrutinio. 12 giugno 1958, Giovanni Leone 1 scrutinio. 16 maggio 1963, Giovanni Leone 1 scrutinio. 26 giugno 1963, Bucciarelli Ducci 1 scrutinio. 5 giugno 1968, Sandro Pertini 1 scrutinio. 25 maggio 1972, Sandro Pertini 1 scrutinio. 5 luglio 1976, Pietro Ingrao 1 scrutinio. 20 luglio 1979, Nilde Iotti 1 scrutinio. 12 luglio 1983. Nilde Iotti 1 scrutinio. 2 luglio 1987, Nilde Iotti 1 scrutinio.
24 aprile 1992, Oscar Luigi Scalfaro 4 scrutini. 3 giugno 1992, Giorgio Napolitano 5 scrutini. 16 aprile 1994, Irene Pivetti 4 scrutini. 10 maggio 1996, Luciano Violante 4 scrutini. 31 maggio 2001, Pierferdinando Casini 4 scrutini. 29 aprile 2006, Fausto Bertinotti 4 scrutini. 30 aprile 2008, Gianfranco Fini 4 scrutini. 16 marzo 2013, Laura Boldrini 4 scrutini. 24 marzo 2018, Roberto Fico 4 scrutini.

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