Stop a 14, mentre 17 devono integrare la documentazione
Roma – Sono 70 i simboli ammessi nella prima valutazione da parte del Viminale. Dei 101 contrassegni depositati per le elezioni politiche del 25 settembre, 14 non hanno passato il vaglio mentre 17 hanno 48 ore per presentare integrazioni in quanto “non consentono la presentazione di liste”.
Pubblicati in bacheca i contrassegni non ammessi. Tra i bocciati il Partito Liberale Italiano; il Movimento politico Libertas; Sud chiama Nord di Dino Giarrusso (poi ritirato); il Partito Pensionati al Centro; la Democrazia cristiana; Pensiero e Azione – Ppa, Popolo Partite Iva; L’Italia s’è desta; la Lega per l’Italia; il Partito federalista italiano; il Movimento per l’instaurazione del socialismo scientifico cristiano – No alla cassa forense; la Democrazia Cattolica Liberale; Palamara Oltre il Sistema; Italiani con Draghi Rinascimento; il secondo simbolo dell’ex Sindaco di Napoli, Up con de Magistris, che aveva all’interno anche i loghi di Dema, Manifesta, Rifondazione Comunista e Potere Popolo.
Sono richieste integrazioni a Naturalismo; Movimento Poeti d’Azione; Innovazione Italia; La Luce del Sud Giusy Papale; Gente d’Italia; Democrazia Cristiana; Movimento Tecnico Nazionale per la pace; Socialdemocrazia Sd; Più Eco; Italia II Civiltà Scienza Bellezza; Cattolici Popolari Uniti; Movimento Politico Libertas; Insieme; Movimento del Vento; Partito dei Cattolici; Noi andiamo avanti.
La scadenza per la presentazione dei contrassegni era fissata per oggi pomeriggio alle 16. Hanno presentato i simboli 98 soggetti politici.
Per la scorsa tornata elettorale del 2018, il Ministero dell’Interno esaminò 103 contrassegni depositati e ne ammise 75.
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