Si potranno spostare liberamente con la carta d’identità serba. Cade il divieto che Priština aveva previsto per il primo di settembre
Belgrado – C’è soddisfazione a Belgrado per l’accordo raggiunto oggi sull’utilizzo dei documenti di identità per la minoranza serba del Kosovo. Per Petar Petković, capo dell’Ufficio governativo serbo per il Kosovo, grazie agli sforzi diplomatici del presidente della Repubblica di Serbia, Aleksandar Vučić, si è riusciti ad ottenere le necessarie garanzie dall’Unione Europea per consentire la libera circolazione dei serbi del Kosovo con i documenti rilasciati dalle istituzioni serbe.
Per raggiungere l’accordo, la Serbia ha accettato di abolire i documenti di ingresso/uscita per i titolari di carta d’identità del Kosovo.
“Siamo riusciti a preservare pace e stabilità in Kosovo e a mantenere la validità dei documenti di identità emessi dalla Serbia per la popolazione serba su tutto il territorio della nostra provincia meridionale. Per questo posso dire che si tratta di una notizia importante”, ha detto Petkovic.
“Ciò significa – ha aggiunto – che ogni cittadino serbo che vive in Kosovo può moversi liberamente con la propria carta di identità serba. Ogni serbo, senza eccezioni, potrà vivere con la propria carta di identità serba senza alcun problema, potrà lavorare liberamente, viaggiare e attraversare la linea amministrativa di passaggio”, come Belgrado definisce la frontiera col Kosovo non riconoscendo la sovranità statale di Priština.
E infatti Petković ha al tempo stesso precisato che nel testo dell’accordo si afferma chiaramente che la possibilità di utilizzare documenti di identità rilasciati da Priština, è legata esclusivamente a ragioni pratiche per facilitare gli spostamenti, e non si può in alcun modo considerare come un riconoscimento dell’indipendenza proclamata unilateralmente dal Kosovo, né come un misconoscimento della risoluzione 1244 delle Nazioni Unite” (cioè il documento del 1999 che garantisce l’integrità territoriale della Serbia, ndr). A suo dire, “tale accordo conferma che i serbi del Kosovo continuano a sentirsi a casa loro e “non saranno mai stranieri nel loro Paese”.
Soddisfazione per l’accordo sui documento è stata espressa anche dai leader politici della popolazione serba in Kosovo e da Vladimír Bilčík, relatore sulla Serbia al Parlamento europeo.
Resta ancora da risolvere la disputa sulle targhe automobilistiche, il cui divieto per quelle rilasciate dalla Serbia entra in vigore il primo settembre.
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