“Sara’ necessario intervenire anche sui voli dei Jet dell’Arabia Saudita”
Roma – “L’on. Marattin di Azione ironizza sulla nostra proposta relativa ai Jet privati, che contribuiscono in maniera massiccia all’inquinamento atmosferico? È chiaro che non basta intervenire in Italia, ma il dibattito su questo aspetto esiste ed è aperto in tutta Europa. Anche il governo Macron in queste settimane si pone il problema di una regolamentazione e di una stretta ai voli . Altro che ironia”.
Lo scrive su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni dopo le critiche dell’esponente di Azione alla proposta dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“E poi forse – aggiunge l’esponente dell’Alleanza Verdi Sinistra – sarà necessario intervenire anche sui voli dei Jet dell’Arabia Saudita. Anzi quelli bisognerebbe proprio evitarli anche per una questione etica oltre che per quella ambientale”.
La campagna elettorale sta virando al surreale, non perché Fratoianni abbia torto o faccia male a esprimere la sua opinione ecologista e etica, ma perché il suo sforzo è lo stesso che farebbe una persona che si preoccupa della cenere sul pavimento mentre la casa è in fiamme.
Nel periodo tra la dat delle elezioni e l’insediamento del nuovo Governo arriveranno nelle case degli italiani i rincari delle bollette elettriche e del gas. È probabile che siano pochi gli italiani che saranno interessati alla sorte dei jet privati e ai danni all’ambiente che procurano.
E infatti non si è fatto attendere il salace commento di Giovanni Toti che ha commentato: “L’invidia sociale che diventa proposta politica e che, se per caso diventasse realtà, cancellerebbe migliaia di posti di lavoro. Il genio che vorrebbe vietare i jet privati ha pensato che gli ultimi a rimetterci sarebbero i ricchi che li usano?. Perche’ – spiega Toti – i ricchi cambierebbero le loro mete o il mezzo di trasporto mentre perderebbero il posto di lavoro coloro che a quei jet fanno manutenzione, il personale degli aeroporti che si occupa di quel genere di voli. E, con numeri assai più alti, ci rimetterebbero turismo e strutture che con il mercato di lusso creano occupazione”.
E in periodo di Salone Nautico, che a Genova inizia il 22 settembre, Toti aggiunge che “Chi viene ad esempio in Liguria a comprare uno yacht, siamo il primo produttore al mondo, con decine di migliaia di occupati secondo voi visita i cantieri navali per ordinare una barca da decine di milioni viaggiando in low cost? Magari semplicemente finirebbe per scegliere la concorrenza nel mondo. E chi tiene il proprio yacht in uno dei nostri porti, dando lavoro ai cantieri della manutenzione (altro business con migliaia di persone occupate), comprando i nostri prodotti alimentari, che farebbe? Forse sceglierebbe altri porti e altri Paesi”.
Riprovaci ancora Nicola.
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