Regione Liguria “è accusata di aver ridotto le superfici sottraendole alla tutela naturalistica e paesaggistica in assenza di co-pianificazione col Ministero della Cultura”
Genova – “La legge regionale sul riordino delle aree protette impugnata oggi dal Consiglio dei ministri è l’ennesima brutta figura della Giunta Toti sui temi ambientali e di tutela del territorio”. Commenta così la notizia arrivata da Roma la consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia.
“Tre giorni fa sono stata ad Urbe per festeggiare con una camminata nei boschi l’inserimento del Comune all’interno del Parco del Beigua – spiega Candia – e questa è stata una delle poche note positive di quella legge regionale sul riordino delle aree protette che oggi il Consiglio dei ministri ha impugnato. La legge regionale n.7 del 15 luglio 2022 prevedeva infatti come note positive l’ingresso dei Comuni di Urbe nel Parco del Beigua, Molini di Triora nel Parco delle Alpi liguri e di Montoggio nel Parco dell’Antola – sottolinea la consigliera regionale -. Sempre la stessa legge, però, prevedeva significative riduzioni di superfici tutelate in molti comuni e per questo il Governo ha accusato la Regione di aver ridotto le superfici sottraendole alla tutela naturalistica e paesaggistica in assenza di copianificazione con il Ministero della Cultura”.
La legge regionale impugnata è l’ennesima dimostrazione di come a questa giunta regionale non stiano a cuore i temi della tutela dell’ambiente, della biodiversità e della sostenibilità della nostra Liguria – conclude Candia -. Ricordiamo tutti, infatti, i tentativi portati avanti in questi anni dalle Giunte Toti prima con la legge “Tagliaparchi” della Lega (impugnata anche questa), poi con i tentativi di bloccare il nuovo Parco nazionale di Portofino, e, non da ultime, le mancate estensioni dei confini del Parco dell’Antola, delle Alpi liguri e dell’Aveto”.
Il motivo dell’impugnazione è spiegato nel testo del Ministero: “Regione Liguria ha ecceduto i limiti propri dell’autonomia regionale, che la norma è illegittima sotto il profilo paesaggistico, in quanto determina una vistosa deroga, se non addirittura un pieno contrasto, al principio della necessaria prevalenza della pianificazione paesaggistica rispetto a ogni altro piano, programma o progetto nazionale o regionale e inoltre, riducendo i confini dei Parchi regionali, appare anche contraria all’articolo 9 della Costituzione, in quanto comporta un abbassamento dei livelli di tutela”.
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