L’arresto è avvenuto stamattina e nell’inchiesta sono coinvolti un medico e un imprenditore. Per loro il Gip ha deciso una misura interdittiva
Catania – E’ accusata di corruzione l’ex assessore comunale di Catania, Barbara Mirabella, candidata deputata all’Ars per FdI, nelle elezioni regionali del 25 settmbre, arrestata stamane e sottoposta ai domiciliari dalla Squadra mobile.
Il Gip, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla procura, ha disposto anche l’interdizione per 12 mesi nei confronti di Francesco Basile direttore dell’Uoc di Chirurgia dell’azienda ospedaliera San Marco per quattordici reati di falso, due reati di corruzione e di concussione; sospensione (12 mesi) dall’attività imprenditoriale, con l’accusa di corruzione, per Giovanni Trovato.
Indagini partite per l’organizzazione del congresso di nazionale della Societa’ italiana di chirurgia
Le indagini su Barbara Mirabella e l’ex rettore Francesco Basile, quest’ultimo già a giudizio per presunti concorsi universitari pilotati all’ateneo di Catania, riguardano l’organizzazione del 123simo congresso di nazionale della Societa’ italiana di chirurgia del quale il professore è il presidente.
Per gli investigatori sarebbero emersi “stretti rapporti tra Basile, gli amministratori della società che ha gestito l’organizzazione, la New congress srl, e l’allora assessore del Comune di Catania con delega per i Grandi eventi, Barbara Mirabella, andati oltre la fisiologia del ruolo istituzionale”.
Gli importi delle tangenti secondo la Procura
Per la Procura, infatti, per “ottenere l’incondizionato ausilio dell’assessore, e, dunque, dell’amministrazione comunale, per tutte le necessità dell’organizzazione del prestigioso congresso, gli amministratori della New congress srl, consigliati dal Basile, avrebbero accettato di pagare 10.000 euro alla società Expo srl, della quale era socia l’assessore Mirabella, per servizi non necessari all’organizzazione dell’evento”.
Sempre secondo la Procura nella fase preparatoria del congresso sarebbero “emerse condotte concussive da parte del Basile nei confronti di due aziende farmaceutiche per finanziarlo”, e una volta con 80.000 euro, anche attraverso, “esplicita minaccia della sospensione da parte del Policlinico dell’acquisto di prodotti dalla due aziende”.
L’imprenditore Giovanni Trovato, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbe consegnato un contributo di 5.000 euro per “ottenere, grazie all’intervento del Basile, l’incremento da parte del Policlinico dell’acquisto di dispositivi realizzati dalla propria azienda, la Medical Ti Spa”.
Trantino: i domiciliari misura eccessiva
Nel merito della vicenda, l’avvocato Enrico Trantino, che assiste Barbara Mirabella, ha dichiarato: “Constato che il provvedimento è stato emesso ed eseguito a pochi giorni dal voto e, fermo restando le valutazioni giuridiche sul reato che faremo nelle sedi opportune, che la misura cautelare per l’episodio contestato mi sembra eccessiva”.
Immagine di copertina Agenzia Dire
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