Dopo una campagna elettorale con accuse durissime al M5S il PD spera in una possibile un’alleanza con Giuseppe Conte
Sono due i temi caldi nel PD, il primo è sperare di non scendere sotto il 20% e l’altro è sperare che il centro destra non sfondi quota 43%. Poi, in verità, c’è un tema di cui si sussurra nei corridoi di via del Nazareno, e cioè il dopo Letta. E in attesa che lo spoglio delle schede allontani i cattivi presagi o almeno li attenui, Letta pare sia chiuso nel suo ufficio con i membri della segreteria per valutare, con molta probabilità, una strategia che mitighi quella che mentre scriviamo sembrerebbe una disfatta senza precedenti.
La possibilità di un’opposizione efficace in Parlamento oscilla tra il 17 e il 21%, forbice data dai primi dati che sono usciti. Ma nello spazio di 4 punti percentuale c’è da una parte la disfatta, dall’altra una sconfittadignitosa.
Però bisogna anche dire che nei giorni scorsi, anche a fronte di sondaggi interni che davano addirittura Fratelli d’Italia al 30%, quelli che contano come Dario Franceschini o Andrea Orlando, hanno previsto la necessità di alleanze o di un dialogo, con il M5S dopo una campagna elettorale in cui Letta non ha risparmiato bordate a Giuseppe Conte reo di aver fatto cadere il governo Draghi.
Ma in politica tutto ciò che apparentemente sembra irreversibile diventa possibile quando c’è da salvare la pelle, e il peggior nemico diventa il miglior amico se serve ad arginare un centro destra che sembra inarrestabile.
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