Nel PD vedo tante autocandidature ma non capisco che visione abbiano della vita, del mondo, della politica e della prospettiva di un partito che, nel bene o nel male ha il 20%
Genova – Luca Pastorino, candidato indipendente nella coalizione di centrosinistra ha vinto battendo un avversario importante come Sandro Biasotti , imprenditore, arruolato da Giovanni Toti e che ha ricevuto, in video, anche l’endorsement del sindaco di Genova Marco Bucci.
“C’è grande soddisfazione perché erano risultato difficilmente preventivabile nel senso che questo collegio, ancorché definito potenzialmente contendibile, partiva da numeri che sulla carta erano abbastanza proibitivi. Abbiamo affrontato la sfida con tanta determinazione devo dire ma con tanta umiltà.
Pastorino andrà in Parlamento con la spinta di oltre 70 mila voti che in parte sono il suo patrimonio, ma dall’altra, come anche lui sottolinea “ci sono 27.000 voti in più che il PD ha preso a Genova rispetto alle comunali”.
Ma i temi caldi di questi giorni, a parte quelli di tenore internazionale come il gasdotto Nord Stream probabilmente sabotato e la drammatica guerra tra Russia e Ucraina, sono le bollette dell’energia che faremo fatica a pagare e, in ambito politico, la costruzione di un nuovo governo a trazione Giorgia Meloni che forse riuscirà a dare a tutti i partiti della coalizione una fetta di potere, la situazione del PD, che va verso un congresso tribolato, e il Movimento 5 Stelle che è riuscito a frenare la caduta libera di consensi in cui ha rischiato l’estinzione.
Luca Pastorino, eletto come indipendente ma che entrerà a far parte del gruppo parlamentare del PD, potrebbe essere, in ambito congressuale, uno di quegli elementi di novità in contrasto con una dirigenza arroccata su privilegi acquisiti e che ha scordato che la politica si fa in favore dei cittadini e non per le rendite di posizione. Non a caso Enrico Letta ha espresso l’esigenza di rifondare il partito e Romano Prodi, non più tardi di un paio di giorni fa, ha ricordato che prima ci sono i programmi e i progetti e poi i nomi.
Nell’ambito della politica locale, i risultati delle politiche hanno un po’ rimescolato le carte messe sul tavolo dalle regionali prima e dalle amministrative dopo. Dalle regionali del 2020, Toti ne era uscito rafforzato, nonostante una gestione disastrosa della sanità, ma aveva contro una candidatura come quella di Ferruccio Sansa, decisa troppo tardi e quindi con poco margine di manovra. Le amministrative del 2022 hanno sancito la netta preferenza dei genovesi per Marco Bucci, ma il partito da cui ci si aspettavano percentuali importanti, FdI non è arrivato alla doppia cifra.
Ora siamo di fronte a un ribaltamento di fronte, con Lega indebolita in maniera importante ma premiata da una legge elettorale deficitaria, FdI in fortissima ripresa che avanzerà pretese, soprattutto in ambito comunale, dove la lista Toti, visti i risultati deludenti, è molto indebolita. E certamente ci sarà un rimpasto regionale a cui, forse, ne seguirà uno per la Giunta comunale. Il PD, ha una buona compagine in Comune ma livello nazionale è un disastro e continua a considerare poco le proprie militanti. Forse il laboratorio per ripartire con un nuovo progetto potrebbe essere proprio la Liguria, correnti permettendo.
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