Bolzano, 1500 Shuetzen davanti al Municipio per ricordare la marcia dei fascisti di 100 anni fa

“Noi Schuetzen andiamo avanti, vogliamo un Tirolo moderno, senza Mussolini e senza i suoi eredi”.

Bolzano – Lo ha dichiarato il comandante degli Schuetzen Roland Seppi questa sera davanti al municipio di Bolzano, dove si sono radunati i circa 1500 “tiratori” provenienti da tutto l’Alto Adige per ricordare la marcia su Bolzano di 100 anni fa.

“Noi tirolesi vogliamo percorrere una strada comune per giungere ad una regione moderna che comprenda l’intero Tirolo e che sia incorporata in un Europa moderna. Il nazionalismo italiano, la sottomissione e le bugie non possono più essere tollerate perchè di queste stupidaggini ne abbiamo avute fin troppe negli ultimi 100 anni.
Lavoreremo tutti i giorni con grande impegno per la nostra cultura tirolese. Riteniamo che questo sia il nostro compito e riteniamo che sia anche un onore poter difendere la nostra patria e preservarla per le generazioni future, una patria che possa essere un modello in Europa”.

Chi sono gli Shuetzen?

Per quattrocento anni e fino al 1918 gli Schützen sono stati una milizia volontaria asburgica che aveva il compito di difendere il Tirolo storico, ovvero il Tirolo austriaco, l’Alto Adige e il Trentino. Grazie al loro impegno nella Grande Guerra contro i gli alpini, nel 1917 ottenere il titolo di Bersaglieri imperiali. I reparti di Shuetzen contano circa 400 compagnie e sono armati di Mauser 98K, che normalmente vengono utilizzati a salve durante le parate.

Ma cosa è successo 100 anni fa?

Il 2 ottobre 1922, data della marcia su Bolzano, i fascisti deposito il neoeletto sindaco Julius Perathoner e cambiarono di fatto i confini e le unità amministrative. Nel gennaio del 1923 l’Alto Adige insieme al Trentino fu incorporato nella Venezia Tridentina e il prefetto di Trento ebbe il compito di attuare il programma mussoliniano di completa italianizzazione del territorio sudtirolese con massicci insediamenti di popolazione proveniente altre regioni dell’Italia e la snaturalizzazione dei sudtirolesi.

 

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