È l’ipotesi dell’Anticrimine federale tedesco
Berlino – Le falle provocate nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 sarebbero effetto di un “sabotaggio mirato” attuato probabilmente da “attori statali”. È quello che scrive il magazine tedesco Spiegel in un’anticipazione, citando un documento dell’Anticrimine federale, il Bka.
L’ufficio federale della polizia criminale non dispone ancora di informazioni “sulla paternità del sabotaggio dei gasdotti” tuttavia, “soprattutto in considerazione dell’elevata complessità dell’esecuzione del crimine e della relativa preparazione, sembra probabile l’azione di attori statali“.
La ministra tedesca dell’Interno, Nancy Faeser, ha intanto annunciato un’indagine da parte di un team investigativo congiunto di Danimarca, Svezia e Germania.
Secondo il ministro tedesco della Giustizia, Marco Buschmann, la questione potrebbe diventare un caso per la Procura generale federale di Karlsruhe, che si occupa anche dei casi di terrorismo, in quanto si tratta di un possibile “sabotaggio anticostituzionale con ripercussioni sulla Germania”. Come riporta sempre Spiegel, la Bka avverte anche che potrebbero verificarsi ulteriori sabotaggi contro infrastrutture critiche, “in forma quantitativamente ed, eventualmente, qualitativamente maggiore”. Gli attacchi potrebbero essere diretti contro le reti del gas e dell’energia elettrica, nonché contro i cavi internet nelle profondità marine. Le strutture offshore o quelle sulla terraferma, come i terminali Gnl o le turbine eoliche, potrebbero “rappresentare un ulteriore obiettivo di attacco”. Anche il pericolo di attacchi cyber, scrive la Bka, dovrebbe essere “preso in considerazione”.
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