Oltre 100 opere in esposizione, per ammirare la grandezza del maestro del Barocco e il suo rapporto con la Superba
Genova – Apre nell’Appartamento del Doge la mostra “Rubens a Genova”, curata da Nils Büttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e da Anna Orlando, già co-curatrice della mostra L’Età di Rubens.
Dieci le opere esposte per la prima volta in Italia, sulle cento presenti. Tra queste un Autoritratto ritrovato di recente e appartenente ad una collezione privata. Per la prima volta in assoluto è visibile anche la grande tela del Cristo risorto appare alla Madre. Palazzo Ducale ospita così, in continuità con il precedente progetto del Superbarocco – La Forma della Meraviglia, una mostra internazionale di notevole valore scientifico che proietta il visitatore nella Genova del seicento, fatta di aristocratici, commerci, palazzi e ville. Edifici che lo stesso Rubens, nel 1622, esattamente quattrocento anni fa, ha raffigurato nel volume “I Palazzi di Genova”.
“Una grande mostra – dice Serena Bertolucci, Direttore di Palazzo Ducale – che prende questa città e la porta in Europa, coinvolgendo tutta la città”. Un percorso adatto anche ai più piccoli con visite dedicate chevedranno protagonisti la vita dell’epoca e i numerosi animali presenti nei quadri.
Diversi gli eventi collaterali citati da Anna Orlando che vedranno coinvolti, tra gli altri, i Musei di Strada
Nuova, il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Palazzo della Meridiana e non solo. “Nessuna mostra ha mai visto tante opere di Rubens tutte assieme ed è corredata da uno splendido catalogo realizzato in due versioni, una completa ed una economica” sostiene la curatrice, elencando i numeri della mostra: 30 le tele “firmate” da Rubens, 80 le opere a corollario che completano la narrazione del contesto culturale e artistico della città ligure nell’epoca del suo maggiore splendore.
Rubens, infatti, durante il suo viaggio in Italia tra il 1600 e il 1608, ha certamente visto e studiato Tintoretto e Luca Cambiaso, le cui opere vengono accostate a quelle del maestro morto ad Anversa nel 1640.
Il percorso si snoda in una serie di personaggi, volumi, paesaggi e scene di vita quotidiana in un allestimento suggestivo che valorizza le tele e le opere al massimo della vividezza e vivacità: caratteri tipici del barocco.
A concludere il percorso dei ritratti troviamo quello raffinatissimo di Violante Maria Spinola Serra proveniente dal Faringdon Collection Trust, il cui nome è stato attribuito solo grazie ai recenti studi realizzati proprio in preparazione della mostra.
Al termine della conferenza stampa, il Sindaco di Genova Marco Bucci, ha presentato le linee programmatiche per la Cultura del Comune di Genova.
m.f.
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