L’edizione di quest’anno è dedicata a Fiorenzo Toso, linguista e filologo, conoscitore della lingua genovese e suo divulgatore a livello nazionale ed internazionale, recentemente scomparso
Genova – “Dal 14 al 16 ottobre, saranno 40 i siti aperti – racconta Giacomo Montanari, curatore scientifico dell’evento – così come diversi saranno gli eventi che coinvolgeranno l’intera città. L’obiettivo è stato quello di lavorare nuovamente sui giovani. Ci saranno infatti 86 divulgatori retribuiti e specializzati che provengono anche da fuori regione e che sono stati opportunamente formati. É una cartina di tornasole che ci comunica quanto questo modello funzioni per la formazione dei giovani in ambito culturale e divulgativo”. Importante è la sinergia con la mostra di Rubens a Palazzo Ducale. “È fondamentale – prosegue Montanari – che il percorso dei Rolli dialoghi con la mostra, così come è importante la regia coordinata con tutta la città”. Non a caso il percorso di questa edizione ha come filo conduttore le dimore genovesi che ispirarono il genio di Rubens nella redazione del suo “Palazzi di Genova” pubblicato ad Anversa nel 1622, quattrocento anni fa. Saranno undici i piani nobili aperti al pubblico. Eccezionalmente aperto poi il palazzo arcivescovile oltre a numerosi palazzi privati.
Protagonista di questa edizione sarà il ritratto di Maria Doria Pavese di Rubens, visibile solamente durante le giornate dei Rolli, esposto accanto ad un arazzo realizzato su disegno dello stesso Rubens e collocato nel Palazzo Angelo Giovanni Spinola.
“Sono già state superate le prenotazioni di maggio. Un ottimo dato di partenza anche perchè ci siamo posti 70.000 ingressi come obiettivo.
Tengo a sottolineare l’aiuto di Pietro Toso che collabora con noi da diversi anni, e con cui sono stati coordinati numerosi eventi. Eventi che siamo sicuri, hanno portato e porteranno ricchezza a tutta la città”.
Tanti liguri ma anche francesi e inglesi
Un dato interessante: tra i visitatori c’è uno zoccolo duro di residenti in Liguria. Un indice fondamentale, quello della partecipazione della popolazione locale, che è requisito base degli obiettivi Unesco. Un altro 40% è composto da persone che si muovono appositamente per vedere i rolli e quindi la città da altre regioni e dall’estero per i quali sono riservate visite in lingua inglese e francese.
“Tante sono le persone che hanno fatto nascere i Rolli Days e che hanno sviluppato questa idea negli anni. L’obiettivo – conclude Montanari – è quello di far emergere, ad ogni edizione, sempre di più, l’aspetto qualitativo di questo percorso inestimabile”.
L’edizione di quest’anno è dedicata a Fiorenzo Toso, linguista e filologo, conoscitore della lingua genovese e suo divulgatore a livello nazionale ed internazionale, recentemente scomparso.
m.f.
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