Tangenti su protesi e apparecchi dentali non necessari, nei guai un giro di odontoiatri milanesi e un’azienda leader dell’odontotecnica

L’inchiesta del pm Storari fa luce su un presunto sistema di corruzione nel settore odontoiatrico pubblico che si protraeva sin dagli anni Novanta

Milano – Per intascare mazzette prescrivevano protesi, accessori e manufatti ortodontici non necessari o a un prezzo maggiorato, a pazienti inconsapevoli. Si è aperta oggi una nuova tranche di arresti nell’inchiesta della procura di Milano condotta dalla Guardia di Finanza su un presunto sistema di corruzione nel settore odontoiatrico pubblico che si protraeva sin dagli anni Novanta e che, nel maggio scorso, aveva visto in manette già cinque persone.
In particolare, le nuove indagini del pm Paolo Storari hanno scoperto un altro giro di tangenti a odontoiatri in servizio in ambulatori pubblici lombardi.

Tre persone sono finite ai domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Milano su richiesta della Procura e sono indagate per corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. L’inchiesta coinvolge complessivamente 11 persone (di cui alcuni arrestati già a fine maggio) e ipotizza un sistema di corruttela nell’ambito della produzione e distribuzione di manufatti odontoprotesici messo in piedi da un’azienda leader nel settore dell’odontotecnica – la Wisil Latoor Srl, già finita sotto commissariamento – con la compiacenza di medici che operavano presso molteplici Aziende Ospedaliere pubbliche lombarde e che alzavano i costi anche del 10%.
C’è anche un medico che lavora in una struttura privata convenzionata con il Servizio sanitario nazionale e che avrebbe ottenuto circa 26mila euro in contanti in più tranche, dal rappresentante legale pro-tempore dell’impresa attraverso un suo dipendente, come mazzetta per l’attività svolta nel 2020 e nel 2021. Nello specifico, all’odontoiatra sarebbe stata riconosciuta una percentuale pari al 10% sul fatturato annuo realizzato dalla società indagata, grazie alle prescrizioni mediche rilasciate presso la Clinica in cui lo stesso lavorava.
Sono in corso in queste ore perquisizioni nelle provincie di Brescia e Milano.

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