Furti, rapine e aggressioni per un ragazzino in fuga dalle comunità
Milano – Ormai la domanda delle forze dell’ordine non è più “se” ma “quando?”.
Sono tutti convinti che Ahmed finirà ancora nei guai, sarà bloccato di nuovo, sarà spedito per l’ennesima volta in comunità e infine scapperà.
Ahmed (nome di fantasia per tutelare la sua privacy) è un ragazzino marocchino 12 anni, quindi non è imputabile e tecnicamente non può essere arrestato. Però nell’ultimo mese è stato fermato 7 volte per furti e rapine a Milano. Un piccolo record senza vanto che sta creando un problema di gestione a chi puntualmente lo ferma e se lo vede ritornare in strada con qualche reato diverso che non gli si può contestare. Ahmed è comparso nel notiziario di lunedì scorso, quando è stata diffusa la notizia della cattura di un ragazzino nordafricano, di cui non si conoscevano ancora le generalità e che diceva di avere meno di 14 anni.
Un’affermazione a cui nessuno, inizialmente, ha creduto a causa della struttura fisica e del motivo del fermo: lo scippo del Rolex da 27mila euro a un turista americano di 35 anni che lunedì sera stava passeggiando nella centralissima via Manzoni. Il ragazzino, assieme a un complice che è riuscito a scappare prima dell’arrivo del Radiomobile, ha aggredito la vittima spruzzandogli uno spray al peperoncino in faccia e poi gli ha strappato il Daytona dal braccio. Quando i carabinieri lo hanno individuato ha tentato di disfarsi dell’orologio lanciandolo sotto un’auto ma questo ha solo consentito di recuperarlo per riconsegnarlo al proprietario, ripartito l’indomani per gli Stati Uniti.
È stato necessario l’esame osseo del polso per accertare che in effetti aveva meno di 14 anni, più probabilmente 12.
Di certo c’è che nelle settimane precedenti era stato già fermato 4 volte per episodi simili.
Finito in una comunità a Genova, è rispuntato due giorni dopo all’angolo tra corso Buenos Aires e via Lazzaro Palazzi, dove ha scippato la collanina d’oro a una studentessa di 21 anni. Fermato nuovamente dai carabinieri, è stato accompagnato all’ospedale San Paolo perché sosteneva di avere la scabbia. Anche stavolta aveva ragione lui, i medici gli hanno riscontrato la malattia e hanno deciso di tenerlo in osservazione una notte per somministrargli la cura.
La sera stessa è fuggito ai controlli ed è ricomparso poche ore dopo nel piazzale davanti alla stazione Centrale, dove due turisti giapponesi hanno denunciato il furto della propria valigia lasciata momentaneamente incustodita. Ahmed è stato rintracciato in piazza Duca d’Aosta con una telecamera di proprietà dei giapponesi ma anche di un cellulare e una carta di credito di un’altra vittima derubata poco prima. Ora è affidato a un’altra comunità. Ma fino a quando?
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