Enel, Eni, Leonardo, Poste, Consip e Monte dei Paschi: il domino delle nomine

Tra fine anno e giugno 2023, sono un centinaio i posti chiave in scadenza nelle partecipate statali

Da Terna a Eni, passando per Leonardo, Italia Trasporto Aereo, Poste e Consip, la partecipata che gestisce gli acquisti della Pubblica amministrazione, Pnrr compreso.
Sono tante le poltrone in scadenza tra fine anno e giugno 2023 che dovranno essere riassegnate con le assemblee di approvazione dei bilanci.
Una tornata di nomine importanti. Un considerevole appetito dei partiti. Nel domino delle nomine, sono queste le variabili con cui il governo appena insediato dovrà fare i conti.

Energia, tempo scaduto per due big del Mef: Enel ed Eni

Tra le società partecipate direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il tempo è scaduto per il presidente e il Cda di Enel (l’Ente nazionale energia elettrica) ed Eni (l’Ente nazionale idrocarburi), chiamate a rinnovare i propri vertici in occasione dell’assemblea di approvazione dei bilanci, entro il 30 giugno 2023.
Sempre tra le partecipate di primo livello, sono arrivate al termine del mandato anche l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Italia Trasporto Aereo, Consip, Poste, Monte dei Paschi e il colosso delle tecnologie per la difesa, Leonardo.

In deadline anche Acciaierie d’Italia e la Banca del Mezzogiorno

Da rinnovare entro il 30 aprile 2023, invece, il mandato di Infratel e di altre quattro società in house del Mise e controllate da Invitalia: Banca del Mezzogiorno, Acciaierie d’Italia, Invitalia Global Investment e Italia Turismo.

Mobilità, poltrone in scadenza tra le controllate di Fs

Poltrone in scadenza anche tra le controllate di Ferrovie dello Stato. Entro fine aprile cambio ai vertici per Trenitalia, Rfi e TAV (Treno Alta Velocità).

E le partecipate delle partecipate?

Tra le partecipate di Enel vanno al rinnovo, sempre entro il 30 aprile 2023, Enel Green Power, Enel Italia ed Enel X. Stessa scadenza per ENI Gas e Luce, ENI Global Energy Markets e Greenit, partecipate di Eni.
Idem per Avio e Larimart, partecipate di Leonardo, e per la genovese Orizzonte – Sistemi Navali, controllata da Fincantieri (51%) e Leonardo (49%).

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.