Rigassificatore a piombino, cosa prevede l’accordo e come funziona la nave

Grazie al Decreto semplificazioni, non c’è stato alcun obbligo di effettuare la Valutazione di impatto ambientale

Il progetto, presentato con un’istanza da Snam all’inizio di luglio e autorizzato ufficialmente oggi dopo il parere positivo della Conferenza dei servizi di settimana scorsa, prevede di collocare una nave rigassificatrice nella banchina est del porto di Piombino, per un massimo di tre anni.
Per il posizionamento della nave il Governo con il decreto semplificazioni ha tagliato i tempi delle procedure amministrative, riducendole a 120 giorni, e ha eliminato l’obbligo di effettuare una Valutazione di impatto ambientale (Via).

In parallelo verrà realizzato un metanodotto sotterraneo lungo 8 chilometri per collegare la nave alla rete nazionale del gas. Operazione che insisterà su zone in attesa di bonifica ambientale da anni.

Successivamente la nave sarà spostata su una piattaforma offshore fuori dal golfo di Follonica e soprattutto della Toscana – Snam ha a disposizione 45 giorni per indicare il luogo di collocamento – dove potrà rimanere in attività per i prossimi 22 anni.

Il Memorandum

La Giunta regionale ha approvato ieri il memorandum per Piombino in 10 punti in cui si chiede la costruzione di una cabina di regia, di cui facciano parte il presidente della Regione, la presidenza del Consiglio, i ministri competenti e il Comune di Piombino. Nel piano di compensazioni la principale richiesta della Regione è lo sconto di almeno il 50% in bolletta, per tre anni, per i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto.
A questo si aggiungono le bonifiche delle falde inquinate (200 milioni di euro), la realizzazione della strada di collegamento con il porto SS398 (115 milioni) e la creazione di un parco delle energie rinnovabili da 100 milioni.
Nel memorandum, inoltre, si richiedono investimenti sul porto per compensare l’occupazione della nuova banchina e la salvaguardia di pesca e itticoltura con un pacchetto da almeno 145 milioni, il riconoscimento di Piombino come zona logistica semplificata con 10 milioni di possibili agevolazioni fiscali per le imprese e il rifinaziamento di un fondo nazionale da 30 milioni di euro di investimenti per riqualificare il polo industriale.

La nave arriverà in Toscana nella primavera del 2023

La nave rigassificatrice Golar Tundra è stata comprata nei mesi scorsi da Snam, la società nazionale metanodotti, per 330 milioni di euro. Lunga 293 metri e larga 47, la Golar Tundra è una Fsru (Floating Storage and Regasification Unit), utilizzabile sia come metaniera adibita al trasporto di gas liquefatto, sia come impianto di rigassificazione da collocare in un porto per la sua trasformazione.

La sua capacità di stoccaggio è di 170.000 metri cubi di Gnl, mentre la capacità di rigassificazione è stimata in 5 miliardi di metri cubi all’anno, vale a dire il 6,5% del fabbisogno nazionale di gas. La nave, attualmente fuori dal continente, arriverà in Toscana nella primavera del 2023 e verrò collocata nella banchina est del porto di Piombino entro aprile o maggio prossimi.

Come funziona?

La rigassificazione, una delle fasi della filiera del gas naturale, consiste nel riscaldare il Gnl liquido fino al punto in cui ritorna allo stato gassoso e può, dunque, essere utilizzato.
Quando le metaniere giungono all’impianto il gas naturale liquefatto viene scaricato dalle navi e stoccato alla temperatura di -162 C a pressione atmosferica in appositi serbatoi. Una volta inviato alla nave rigassificatrice viene riconvertito allo stato gassoso tramite un processo di riscaldamento controllato. Al termine di questa fase che provoca una naturale espansione del suo volume, il gas viene trasferito dalla nave nella rete nazionale del gas.
La Golar Tundra, dotata di un sistema a ciclo aperto, aspirerà l’acqua marina per riscaldare il gas e successivamente la riscaricherà, con l’aggiunta di 50 chilogrammi di cloro, in mare.

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