E intanto il PD pensa di fare opposizione senza aspettare il M5S
Roma – È una situazione politica fluida ma che Giorgia Meloni sta cercando di perimetrare accontentando un po’ tutti. La Premier mette a frutto anni di comunicazione sfruttando quello che le riesce meglio, l’eloquio. Quel parlare chiaro (nei suoi ultimi discorsi la parola “franchezza” è una delle più pronunciate) che pernè+mette un po’ a tutti di capire quello che dice. E infatti gli ultimi sondaggi la danno in crescita.
Al netto del suo modo, spesso volutamente inesatto, di riscrivere la storia d’Italia degli ultimi 100 anni, ricordando quello che le fa comodo e scordando molto altro, si è immediatamente posto come il presidente di tutti, concetto che ha ribadito ancora oggi.
I leader escono di galera e riorganizzano Forza Nuova
Qualche segno di risveglio dal torpore del “volemose bene” scaturito dai discorsi della Meloni, arriva da Forza Nuova, che, un anno dopo l’assalto alla sede della Cgil a Roma, si sta riorganizzando.
Il partito di ultradestra riparte con un nuovo sito internet, forzanuova1997.it, una nuova veste pacifista e pro-Russia, ma con i vecchi nomi. A guidare la rinascita, nelle veci di segretario nazionale, è il membro storico del gruppo neofascista, Roberto Fiore, tornato in libertà dopo i fatti del 9 ottobre 2021, ha presieduto, lo scorso 15 ottobre, la “direzione nazionale” a Terni, la prima vera riunione del partito, dopo le proposte di scioglimento, depositate in Parlamento, “contro il deep state”.
Il motto è “Dio Patria Famiglia”
Ha dato invece forfait l’altro colonnello forzanovista, Giuliano Castellino. Al suo posto è stato scelto come vicesegretario Luciano Castellini, ultras dell’Hellas Verona, anche lui coinvolto nella devastazione della Cgil. Tra i suoi meriti quello di non aver “ceduto a minacce e lusinghe del regime” e di aver ricostruito i militanti”, scrive Fiore su Twitter. Nella homepage del nuovo sito, inaugurato con il motto “Dio Patria Famiglia”, viene ricordato anche Massimo Morsello, morto nel 2001: aveva fondato Forza Nuova nel 1997 a Verona.
La rinnovata dirigenza ha scelto di partire proprio da lì, con una serie di eventi pro-Russia, antiabortisti e no vax. Nel mirino del gruppo neofascista è finita di recente anche Giorgia Meloni, definita “incoerente” ( quindi prima era coerente?) per le posizioni atlantiste espresse sia al Governo sia in campagna elettorale.
Gli auguri a Benigni
E “l’incoerente” Meloni ha dichiarato che “oggi inizia ufficialmente la nostra sfida per risollevare l’Italia, per ridare speranza e certezze a milioni di cittadini. Questo sarà il Governo di tutti gli italiani: lavoreremo per difendere i diritti di ciascuno e affinché il popolo sia unito. Insieme restituiremo orgoglio, forza e visione alla nostra nazione”. E come se non bastasse, per farci sentire “avvolti come il miele” ha persino fatto gli auguri a Roberto Benigni: “Auguri di buon compleanno a Roberto Benigni, attore e regista di straordinario talento e tra i piu’ grandi interpreti e ambasciatori della cultura italiana nel mondo”.
E dall’altra sponda?
L’impressione, al Nazareno, è che la premier abbia voluto dare un “contentino” alla Lega: il via libera alla soglia alta ma in cambio niente quota 101, niente flat tax modello Carroccio, niente accondiscendenza verso le mille promesse elettorali irrealizzabili. E questo, per i dem, solo per un motivo: le risorse non ci sono, e dopo aver governato con Conte e con Draghi, lo sanno bene.
Lo stato maggiore del Pd è mobilitato su questo: da Enrico Borghi a Francesco Boccia, passando per Andrea Orlando, tutti rimarcano come l’innalzamento al tetto del contante rappresenti una strizzata d’occhio ad evasori e criminalità organizzata. “Al di là dei proclami, contano i fatti. Il governo ha espresso la sua prima priorità di politica economica: aumentare l’uso del contante. Un regalo rispetto alle organizzazioni criminali e agli evasori fiscali”, spiega il coordinatore della segreteria Pd, Marco Meloni: “La nostra prima proposta è ben diversa, rivolta alle persone e alle famiglie: aumentare la platea dei beneficiari delle agevolazioni fiscali delle riduzioni delle bollette di luce e gas”, aggiunge Marco Meloni.
“Avevamo portato il paese nel futuro con la fatturazione elettronica e con la tracciabilità dei pagamenti. Se ora dici che si può tornare indietro, è chiaro che stai strizzando l’occhio alla criminalità organizzata e agli evasori fiscali”, ha dichiarato Francesco Boccia.
Il senatore Enrico Borghi si sofferma anche sulle conseguenze che il “combinato disposto” di flat tax e innalzamento al tetto per l’uso del contante avrà sull’economia del Paese: “Portare una soglia di reddito fino a 100 mila euro di fatturato” significa spingere “professionisti e piccole medie e imprese a non superare quella soglia, condannando al nanismo il tessuto economico e strizzando l’occhio al sommerso”.
A marzo le primarie?
Far marciare insieme congresso costituente e azione di opposizione al governo Meloni. È questa la sfida e la missione che il segretario Enrico Letta si è dato prima di passare il testimone alla nuova segreteria. Passaggio che, calendario alla mano, potrebbe realizzarsi a marzo o comunque prima della fine dell’inverno. Ma la questione è ancora tutta aperta, bisogna attendere la direzione di domani e, soprattutto, la prossima assemblea dem ancora da convocare.
Oggi il segretario ha riunito l’esecutivo dem
Una riunione di tre ore durante la quale i membri della segreteria assieme ai capigruppo di Camera, Senato e componente dem al Parlamento Europeo si sono soffermati principalmente sull’organizzazione dell’opposizione rispetto a un governo che, con le prime mosse fatte, ha già dato una idea di quale sarà la caratterizzazione della politica economica dell’esecutivo.
“La Presidente del Consiglio ci ha detto chi è ma non cosa intende fare”, ha osservato Letta. Nel corso della riunione, il segretario si è detto “sconcertato per le prime mosse del Governo. Tutto avrei pensato”, ha spiegato il segretario, “tranne che la prima misura di politica economica fosse l’innalzamento del tetto del contante. Nella condizione di emergenza che stiamo vivendo, con l’inflazione alle stelle e la recessione alle porte, aumentare questa soglia significa fare una scelta dissennata che peggiorerà la situazione con l’unico effetto di far aumentare il nero e far diminuire le entrate fiscali”.
Conte traccheggia e Renzi soffre di strabismo politico
Saranno questi i primi argomenti dell’opposizione, ma, almeno per il momento, si tratta di una corsa in solitaria. Il dialogo con le altre forze rimane difficile se non apertamente conflittuale. Dopo l’intervento di Matteo Renzi al Senato, lo scontro con il presidente di Italia Viva raggiunge livelli di guardia. “Non so se Renzi si possa annoverare tra le forze di opposizione”, dice Andrea Orlando: “Uno che interviene al Senato nel giorno della fiducia al governo e attacca le altre forze di opposizione invece di fare dei rilievi al governo si colloca da solo”. Piu’ netto Boccia: “Renzi fa interposizione, non opposizione, fra maggioranza e futuri approdi”.
E il nodo saranno proprio Renzi e Calenda, la panchina a disposizione di Giorgia Meloni, nel caso il Cavaliere dovesse prendere decisioni improvvise. Ma probabilmente il nuovo Governo ha già nuove frecce al proprio arco distribuendo un po’ di ruoli come sottosegretari o di presidente nel oltre 100 partecipate dello Stato. Perchè tutto cambia perchè nulla cambi.
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