Legge 104, ritardi in Liguria: il caso finisce davanti al Parlamento europeo

Tiziana Beghin (M5S): mancato rispetto della normativa UE per quanto riguarda l’invalidità civile

Genova – Alla fine il problema di molte famiglie genovesi che aspettano da mesi una risposta da Regione Liguria per quanto riguarda le tempistiche sulla legge 104 per l’invalidità civile è approdata al Parlamento europeo, e non ci facciamo una gran bella figura. Perchè le richieste dell’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili sono rivolte a migliorare la vita di persone già fragili che andrebbero aiutate.

Nel testo dell’interrogazione si legge: “Il Comitato Regionale dell’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili (ANMIC) in Liguria ha esortato in più occasioni la regolarizzazione delle tempistiche di valutazione degli utenti per l’invalidità civile: benefici della Legge 104/92, collocamento mirato, sordità, cecità e sordo cecità (legge 107). Tali comunicazioni e telefonate inoltrate all’azienda sanitaria locale (ASL) 03, all’Agenzia ligure sanitaria (ALISA), all’Assessore alla Sanità e alla Consulta Regionale sono rimaste tutte senza alcuna risposta.

Ai sensi della legislazione europea, i tempi di decorrenza dalla trasmissione della pratica di invalidità civile non possono superare i 180 giorni. Allo stato attuale le tempistiche si aggirano intorno ai 365 giorni. Gravissimi ritardi sono stati recentemente segnalati anche per gli utenti con patologie oncologiche (tutelate dalla legge 80, che garantisce visita non oltre i 30 giorni). Questo con gravissimo disagio, dispendio e umiliazione per la categoria.

Si rimarca che questi ritardi ledono diritti costituzionali italiani ed europei, protetti dalla Costituzione e dai Trattati, in quanto ricadenti dalla concessione dello statuto in oggetto: diritto allo studio, diritto alla cura, dritto al lavoro, diritto alla mobilità.

Ciò premesso, si chiede alla Commissione se intende segnalare al Governo italiano che questo ritardo non è compatibile con i diritti dei cittadini protetti dai Trattati e con la legislazione europea quali misure concrete vuole intraprendere.”

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