I rappresentanti dei serbi in Kosovo hanno minacciato il ritiro da tutte le istituzioni kosovare
Belgrado – Il persistere della complessa situazione in Kosovo e l’acuirsi della contrapposizione etnica ha indotto il presidente serbo Aleksandar Vucic ad annullare tutti i suoi previsti impegni all’estero.
Il dissidio sulle targhe automobilistiche, con l’irrigidimento delle rispettive posizioni riguardo all’obbligo di reimmatricolazione delle auto con targa serba, rischia di bloccare ancora a lungo il negoziato fra Belgrado e Pristina nonostante gli interventi di mediazione della Ue, mentre l’abbattimento l’altro ieri di un drone spia nel sud della Serbia a ridosso della frontiera con il Kosovo ha rinfocolato lo scambio di accuse reciproche.
Droni spia verso in territorio serbo?
Secondo Belgrado proveniva dal Kosovo ed era impegnato nell’osservazione di installazioni militari serbe. Accuse queste respinte da Pristina. Vucic nel tardo pomeriggio di oggi incontrerà a Belgrado l’inviato speciale Ue Miroslav Lajcak, mentre domani interverrà a una seduta del governo nella quale riferirà sui suoi recenti incontri con i rappresentanti dei serbi del Kosovo, che hanno minacciato il ritiro da tutte le istituzioni kosovare.
Incontri bilaterali con Cina e Russia
Per il leader serbo è previsto anche un incontro con gli ambasciatori di Cina e Russia e a di seguito anche con il patriarca Porfirije e i componenti del Sinodo della Chiesa ortodossa serba, con i quali esaminerà gli ultimi sviluppi della situazione in Kosovo.
Evitare l’instabilità nei Balcani
Tutto questo accadrà mentre dalla comunità internazionale, Ue e Usa in primis, si moltiplicano gli appelli ad intensificare gli sforzi per giungere a un accordo finale sul Kosovo e sulla normalizzazione dei rapporti fra Belgrado e Pristina, al fine di eliminare un pericoloso focolaio di instabilità nei Balcani.
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