Traverso: “L’aumento del degrado sciale e urbano e lo spaccio di stupefacenti non si arginano con l’ordine pubblico
Genova –L’omicidio nella città vecchia, singolare per l’arma utilizzata, una freccia scoccata dalla finestra contro un uomo probabilmente,mente un po’ alticcio che faceva baccano in un vicolo, ha suscitato polemiche e perplessità. Va detto che un omicidio, e in genere un fatto di cronaca nera, nei caruggi di Genova rappresenta quasi la normalità in una porzione della città che Comune e forze dell’ordine cercano di governare con scarso successo.
E su questo aspetto ha molto da dire Roberto Traverso, dirigente nazionale del SIAP, che accusa la Polizia Locale “di non coordinarsi con le forze dell’ordine e punta a sovrapporsi nell’attività di polizia giudiziaria” giudicando fallimentare questa politica di gestione dell’ordine pubblico “fallimentare”.
Telecamere e militarizzazione non sono sufficienti
Quello che dovrebbe essere evidente, ormai, è che solo la presenza di telecamere e la militarizzazione dei vicoli non rappresenta una soluzione duratura. E su questo aspetto Traverso sottolinea che “la carenza degli organici della Polizia di Stato è una criticità nazionale che però a Genova risulta molto più acuta a causa di due fattori.
Il primo è la mancanza di una pianificazione della distribuzione del personale calibrata con i reali carichi di lavoro dei vari uffici operativi della provincia che il Questore non ha voluto condividere al tavolo sindacale che tra l’altro sull’argomento si è presentato non compatto (alcune OOSS non hanno ritenuto di chiedere il confronto al Questore)”.
I Cantunè e l’attività di polizia giudiziaria
“Il secondo la mancanza di coordinamento con una Polizia Locale la cui dirigenza, in modo sempre più marcato, ostenta la volontà di occuparsi di polizia giudiziaria in particolare nel Centro Storico (vedasi lanci stampa su operazioni anti droga) mentre tutto tace sul fronte dell’attività che dovrebbe essere pianificata per combattere il degrado sociale e urbano che esiste non solo nel Centro Storico ma anche in altre zone e quartieri della città di Genova”.
Insomma si rischia, in un periodo di crisi economica come questo, che il degrado sociale porti a un diffusione di comportamenti illegali in parti della città che fino ad oggi erano quasi immuni a questi fenomeni. E Traverso punta il dito sulla “mancanza di dialogo istituzionale, voluto evidentemente da chi ha la responsabilità delle politiche sulla sicurezza sul territorio genovese, è quella rappresentato dall’ affannosa rincorsa messa in atto da chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico (Prefetto e Questore) condizionata dalle scelte politiche sulla sicurezza messe in campo dal Sindaco Bucci.
I pattuglioni sono inutili
Continuare a piazzare i soliti ed inutili “pattuglioni” nel Centro Storico cercando di dare una risposta, ahimè solo mediatica, dopo che si verificano gravi fatti delittuosi come appunto quello dell’”omicidio con l’arco”.
Lo diciamo da anni che i “pattuglioni” rappresentano uno spreco inutile di risorse a discapito dell’attività investigativa ma l’aspetto più grottesco emerge quando leggiamo che a Prè la lotta allo spaccio di stupefacenti graverebbe sulle spalle della Polizia Locale, come se il lavoro quotidiano della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di competenza, aggravato dal fatto che viene distolta per effettuare proprio quei pattuglioni, non esistesse.
Chiesto un incontro con il Questore
Naturalmente non ci stupiamo di questa situazione visto che proprio il nostro sindacato ha fatto emergere che la Polizia Locale distribuisce biglietti da visita sul territorio invitando a bypassare il NUE 112 (numero di emergenza europeo) mettendo a disposizione un autonomo numero operativo”.
Il SIAP ha chiesto e ottenuto un confronto con il Questore Orazio D’Anna che dovrebbe tenersi già lunedì 7 novembre.
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