Mafia, il Prefetto Messina: “Inconcepibile che esistano parti offese che si ostinano a non denunciare”

Nell’operazione “Sabbie mobili”, conclusa stamattina dalla DDA di Catania, “su 32 estorti, solo 16 hanno ritenuto di contribuire con le loro denunce all’accertamento della verità”

Catania – “È inconcepibile che ancora oggi, nonostante l’efficacia e l’incisività dell’azione di contrasto dello Stato, esistano parti offese che si ostinano a non denunciare, addirittura dichiarando il falso”.
Lo ha detto il direttore della centrale Anticrimine della Polizia, il prefetto Francesco Messina, nella conferenza stampa di oggi sull’operazione ‘Sabbie mobili’, coordinata dalla Dda di Catania, che ha disarticolato il clan di Lineri legato alla ‘famiglia’ mafiosa Santapaola-Ercolano.
“La lotta alla criminalità organizzata – aggiunge Messina – non può essere delegata esclusivamente alle forze dell’ordine e alla magistratura. La sicurezza è di tutti e l’unica protezione è quella fornita dallo Stato. Cosa nostra non fornisce protezione, commette delitti e inquina le libertà economiche. Non denunciare di essere vittima di estorsione è un comportamento che potrebbe essere talvolta ai limiti della rilevanza penale. Colpisce – sottolinea Messina – in questa indagine, che su 32 estorti, solo 16 abbiano ritenuto di contribuire con le loro denunce all’accertamento della verità da parte nostra”.

L’operazione di stamattina

Centinaia di agenti, coadiuvati da reparti speciali, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di decine di esponenti di un gruppo di Cosa nostra specializzato nelle richieste di pizzo a imprenditori e commercianti. Sono circa venti le imprese liberate dal ‘pizzo’ dopo anni di ‘taglieggiamento’. In corso le perquisizioni della polizia di Catania, coordinata dalla Dda, e sequestri di beni per disarticolare il clan di Lineri legato ai Santapaola-Ercolano.

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